Decreto Legge: le nuove regole su terme, parchi e spostamenti

Sono molte le novità sugli spostamenti che si leggono nella bozza del nuovo Decreto Legge

Si è tenuta ieri, martedì 20 aprile, la riunione governo-regioni da cui sono emersi alcuni passaggi fondamentali del nuovo decreto anti-Covid. Dalla bozza, infatti, si apprendono diverse novità per quanto riguarda terme, parchi divertimento e in generale gli spostamenti tra le regioni italiane.

La prima data che salta all’occhio è sicuramente quella del 26 aprile, giorno in cui ritorneranno le zone gialle nel nostro Paese. Diverse, infatti, sono le regioni con valori Rt sotto la soglia 1, e quindi con parametri da zona gialla. Tuttavia, è bene specificare che saranno territori in giallo ma “rinforzato” vale a dire con nuove norme e, per quanto riguarda le attività, con precedenza per quelle all’aperto.

Cosa cambia dal 26 aprile in zona gialla

Dal 26 aprile, in zona gialla, sono stati confermati gli spettacoli aperti al pubblico in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in altri locali. Aperture che sono però concesse a un patto: che ci siano posti a sedere preassegnati con distanza di almeno un metro. Inoltre, la capienza non potrà essere superiore al 50% di quella massima. In poche parole saranno consentiti 1.000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Mentre alcuni eventi si potranno riservare solo a chi possiede il certificato verde.

Confermata, inoltre, la riapertura di bar e ristoranti proprio dalla data suddetta a pranzo e cena, ma con “consumo al tavolo esclusivamente all’aperto” e solo in zona gialla. Mentre dall’1 giugno potranno aprire, ma solo a pranzo, anche i locali che hanno spazi al chiuso.

Dal 15 maggio, sempre in zona gialla, è prevista l’apertura anche delle piscine all’aperto, dei mercati e dei centri commerciali persino nei giorni festivi. Dall’1 giugno, tra l’altro, si potrà andare a eventi sportivi con capienza degli stadi o palazzetti non superiore al 25 per cento e con massimo 1.000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Confermato, infine, il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, anche se sono previsti cambiamenti in base all’andamento dei contagi.

Aperture di centri termali e parchi divertimento

Novità anche per quanto riguarda i centri termali e i parchi tematici e di divertimento. A partire dall’1 luglio, infatti, saranno consentite (sempre nelle zone gialle) tali attività che dovranno, chiaramente, seguire specifiche regole. Queste misure saranno contenute in un prossimo provvedimento, da approvare in Consiglio dei ministri. Tuttavia, per quanto riguarda le meravigliose terme del nostro Paese sono state proposte dalle regioni alcune linee guida che prevedono l’obbligo di prenotazione per l’accesso alle piscine e liste da conservare almeno per 14 giorni, oltre a postazioni che permettano la distanza di almeno due metri tra le persone. Inoltre, nelle strutture termali, per quanto riguarda le distanze, saranno valide le regole per gli stabilimenti balneari:

  • Distanza di 2 metri nelle docce e negli spogliatoi (a meno che non vi siano installati appositi separatori con barriere);
  • Per ogni ombrellone dovrà essere garantita una superficie di almeno 10 metri quadrati;
  • Per i lettini e le sdraio la distanza deve essere di almeno un metro;
  • La distanza dei lettini e delle sdraio raddoppia se sono al chiuso.

Le regole per gli spostamenti tra regioni

Nelle zone gialle- fino al 15 giugno – sarà permesso un solo spostamento al giorno per andare a trovare amici o parenti fino a un massimo di 4 persone (un aumento rispetto ai Decreti precedenti che ne prevedevano 2) oltre ai minorenni sui quali si esercita la potestà genitoriale. La bozza ribadisce, inoltre, che lo spostamento nelle zone gialle è sempre consentito sia all’interno della regione che tra le regioni dello stesso colore.

Diversa, invece, sarà la situazione per le regioni arancioni dove ci si potrà spostare solo all’interno dello stesso comune. Mentre per uscire dalle zone arancioni o rosse servirà, come vi avevamo anticipato, la certificazione verde.

Funzionamento del certificato verde per spostarsi tra regioni

Un documento che avrà una durata di sei mesi per i vaccinati e i guariti, e di 48 ore per chi si sottoporrà a test antigenico o molecolare con esito negativo. Il certificato verrà rilasciato già alla somministrazione della prima dose di vaccino e sarà in formato cartaceo o digitale.

Nella certificazione, che confluirà poi nel fascicolo sanitario elettronico dell’interessato, oltre ai dati anagrafici sarà riportato anche il numero di dosi somministrate rispetto al numero di quelle previste. Per le persone guarite, il certificato sarà rilasciato dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero del paziente o, per i non ricoverati, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.  Il pass, però, cesserà di avere validità qualora l’interessato risulti successivamente di nuovo positivo al Covid.

Le certificazioni di guarigione rilasciate prima dell’entrata in vigore del decreto, invece, avranno una validità di sei mesi dalla data indicata sul documento. Chi ha completato il ciclo di vaccinazione prima dell’entrata in vigore del nuovo provvedimento e non ha ricevuto alcuna certificazione, può farne espressa richiesta alla struttura sanitaria o alla regione o la provincia. Chi si sottoporrà a test antigenico rapido o molecolare con esito negativo avrà una certificazione verde della durata di 48 ore che sarà rilasciata dalla struttura stessa che ha effettuato il tampone: strutture sanitarie pubbliche, private e accreditate, farmacie, medici di medicina generale o pediatri. Il pass, infine, resterà in vigore fino all’attivazione della piattaforma europea, nella quale saranno convogliati anche i certificati nazionali. A quel punto entrerà in vigore il cosiddetto DGC-Digital Green Certificate, interoperabile a livello europeo.

Viaggi all’estero

Sembrerebbero rimanere invariate, invece, le regole relative ai viaggi all’estero. Vale a dire che ci si basa ancora su elenchi di Paesi per i quali sono previste differenti misure. Liste che possono sempre essere modificate con apposita Ordinanza adottata dal Ministro della Salute, di concerto con il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

In sostanza fino al 30 aprile, ma con possibilità di proroga, è concesso spostarsi da/per i Paesi dell’elenco C anche senza necessità di motivazione (fatte salve le limitazioni previste in Italia su base regionale). Per rientrare, invece, sarà necessario sottoporsi a un tampone antigenico o rapido entro 48 ore dall’ingresso in Italia, compilare un’autodichiarazione, sottoporsi a una quarantena fiduciaria di 5 giorni e fare un ulteriore test Covid al termine del periodo di isolamento.

Inoltre, sono consentiti viaggi (anche per scopi turistici) verso Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore e Thailandia (i Paesi dell’elenco D). In questo caso al ritorno dovrà essere compilata un’autochiarazione; presentato il risultato negativo a un test Covid entro le 48 ore; informare l’azienda sanitaria competente per territorio del proprio ingresso in Italia e, infine, sottoporsi comunque a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria di 10 giorni con un ulteriore tampone alla fine della quarantena.

Si ricorda, tuttavia, chi a breve verrà lanciato il certificato europeo per i viaggi e che quindi le regole per gli spostamenti all’estero potrebbero subire diversi cambiamenti.