I Cammini di Sant’Egidio, percorsi spirituali

Fede popolare, devozione e leggende uniscono ventisei località in tutta Italia nel segno del culto di Sant'Egidio: nasce il cammino turistico religioso

Sono ventisei le località in tutta Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, che vantano un denominatore comune: il culto per il patrono Sant’Egidio e un sindaco lungimirante che immagina un percorso turistico religioso tra fede, arte, cultura e tradizioni nel segno dell’Abate di Saint-Gilles.

Un progetto, esposto nel libro “I cammini di Sant’Egidio. Tra turismo religioso, pubblica amministrazione e cultura ecclesiale”, scritto da Salvatore Puglisi, primo cittadino di Linguaglossa (Catania), e pubblicato da Historica / Giubilei Regnani, che richiama il modello del cammino di Santiago di Compostela o della Via Francigena e che è nuovo ma “dal cuore antico”.

“Nuovo” in quanto si inserisce alla perfezione nell’attuale contesto della ripresa del turismo e dei viaggi dopo il forzato stop a causa della pandemia e “antico” poiché le sue radici affondano nel tempo dei pellegrinaggi medievali lungo le strade della fede, nel culto millenario per l’Abate di Saint Gilles e nelle tradizioni storiche dei territori che lo venerano come Patrono.

Eremita del VII secolo, Sant’Egidio si trasferì dalla natia Grecia ad Arles, in Francia, dove fondò un’abbazia. La sua fu una figura di difensore degli oppressi e dei deboli in una società, quella dell’Alto Medioevo, caratterizzata dalla sopraffazione e dal privilegio.
Divenne intercessore privilegiato per le piccole comunità insicure e patrono dei disabili e dei malati di lebbra.
Inoltre, il suo rispetto per la natura e per gli animali ne fece protettore del bestiame.

Un filo sottile di fede popolare, devozione e leggende accomuna nel suo nome, come accennato, luoghi molto distanti tra loro, sparsi in tutta Italia: Verrès (Aosta), Rubiana e San Gillio (Torino), Cona / Pergolotte (Venezia), Cavezzo (Modena), Gambettola (Forlì Cesena), Monte San Savino (Arezzo), Avigliano Umbro (Terni), Staffolo (Ancona), Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo), Civitaquana (Pescara), Caprarola, Cellere e Orte (Viterbo), Mompeo (Rieti), Camerata Nuova, Filacciano, Rocca di Cave e Tolfa (Roma), Terelle (Frosinone), Frosolone (Isernia), Grottolella e Melito Irpino (Avellino), Altavilla Silentina (Salerno), Latronico (Potenza) e Linguaglossa (Catania).

Da qui è nata l’idea di valorizzare tale legame grazie a un cammino di fede e un percorso di turismo religioso capace di attrarre i fedeli del Santo, di tutte le nazionalità, in un itinerario a tappe da percorrere sia a piedi sia in bicicletta alla scoperta di bellezze paesaggistiche, architettoniche, artistiche nonché suggestioni ascetiche, folkloristiche e spirituali.

Il progetto ha visto il suo culmine il 7 marzo 2021 con la prima Conferenza dei Comuni Egidiani a Linguaglossa sotto il patrocinio della Conferenza Episcopale Siciliana.