Rivive l’Arco di Palmira grazie alla stampa 3D

La riproduzione dell’arco è stata realizzata in Toscana con una mega stampante

L’Arco di Palmira – o meglio, la sua riproduzione, sta per arrivare in Italia. Dopo Londra, New York e Dubai, la riproduzione in 3D dell’Arco di Palmira farà capolino a Firenze, in occasione del G7 della cultura, dove rimarrà fino al 27 aprile, per poi spostarsi nella piazza San Graziano di Arona (29 aprile – 30 luglio).

Nella piazza di Londra è stata mostrata una copia del monumento siriano, simbolo dell’arte minacciata dallo Stato islamico. La riproduzione dell’arco del Tempio di Bel è stata realizzata in Toscana con tecnologia ad alta precisione: una mega stampante 3D.

L’opera è figlia di un progetto concepito dall’istituto di archeologia digitale dell’Università di Oxford.

Per quasi un anno nelle mani dei terroristi, Palmira, sito Unesco e una perla rara nel bel mezzo del deserto a 240 chilometri da Damasco, è stata riconquistata a marzo 2016 dall’esercito siriano appoggiato dall’aviazione russa. I jiadisti hanno distrutto parte dei tesori archeologici ad agosto 2015 e hanno usato l’antico anfiteatro per le esecuzioni a morte.

Il Tempio di Bel è stato in buona parte distrutto e i resti dell’arco sono stati ritrovati sul terreno tutt’intorno al sito che risale al III secolo a.C. I ‘pezzi’ di Palmira sono stati venduti al mercato nero.

L’edificio religioso, dedicato a Bel, una delle principali divinità della mitologia fenicia, l’equivalente del dio Zeus per i greci e di Giove per i romani, era formato da un colonnato contornato da un alto muro di cinta esterno, affiancato da un portico, da un ampio cortile interno, che un tempo completamente lastricato, e da due nicchie che contenevano la triade di divinità palmirene, Baal, Yarhibol (il Sole) e Aglibol (la Luna).

Oltre al Tempio di Bel sono stati trovati distrutti anche il Tempio di Baal Shamin, le torri funerarie romane e l’Arco di Trionfo.