Le 8 strategie che salveranno il turismo estivo italiano

Sono 8 le strategie fondamentali per salvare il turismo estivo del nostro Paese

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Redazione

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Non molti giorni fa vi avevamo annunciato il piano per il turismo estivo italiano del ministro Massimo Graravaglia. Ieri, invece, è arrivata la conferma che durante l’estate tutta Italia sarà in zona gialla e che, di conseguenza, saranno possibili gli spostamenti come lo scorso anno, ma con l’aggiunta di tamponi e campagna vaccinale. Tuttavia, il programma di rilancio del turismo italiano passa attraverso 8 importanti strategie.

Massimo Graravaglia ha definito questo progetto ‘Vacanze spa’ e lo ha fatto in audizione in Parlamento. Il tutto con l’obiettivo di far “riaprire il turismo dopo Pasqua e poi non chiudere più”. Anche se, visto il nuovo Decreto Legge, non se parlerà prima del 30 aprile.

Fra gli highlights del programma c’è l’estensione del Superbonus al 110% per i lavori di efficientamento agli alberghi, il passaporto sanitario, un gioco di squadra con regioni e comuni per promuovere il brand Italia.

Nel dettaglio, in primo piano Garavaglia mette l’organizzazione:Siamo un ministero nuovo, il punto essenziale è essere operativi subito. La nuova struttura lavorerà per distribuire nel modo più equo e veloce possibile le risorse a disposizione”.

Anche per questo (e quindi si fa riferimento alla seconda strategia che è il coordinamento), si sta pensando alla riattivazione del Comitato permanente per la promozione del turismo. Un comparto destinato a diventare una sorta di stanza dei bottoni in grado da fungere come organo di rappresentanza collettivo.

La terza strategia per far ripartire il turismo italiano è la sicurezza.Esistono protocolli efficaci che rendono possibile riaprire con tranquillità anche nella situazione attuale” ha detto Garavaglia. Da non dimenticare, poi, l’introduzione del Digital Green Certificate che consentirà di viaggiare liberamente tra i vari Paesi dell’Ue.

Altro tema fondamentale è quello degli aiuti alle imprese, il ministro ha ricordato come in cassa ci siano risorse importanti che sono ancora da distribuire, come i 230 milioni per agenzie e tour operator. Il bonus vacanze è stato usato solo per 840 milioni sui 2,4 miliardi. “Oggi – ha aggiunto – l’industria delle vacanze ha bisogno di comprare tempo. Vanno tenute in vita più aziende possibili e bisogna rafforzare patrimonialmente le imprese, allungando le scadenze sui debiti come quelli legati al decreto liquidità e aiutando a qualificare l’offerta“.

La quinta e la sesta strategia riguardano la promozione del brand Italia anche attraverso un piano per digitalizzare tutta la filiera. Garavaglia pensa a qualcosa “di più di un portale” statale: un ecosistema digitale destinato a fare da aggregatore a tutte le offerte, anche quelle territoriali e dei privati”. In sostanza dovrebbe essere un aggregatore di tutti i portali e le applicazioni che riguardano il turismo. Una vetrina che dia anche la possibilità di prenotare e programmare le proprie vacanze Made in Italy.

Il settimo punto fondamentale di questo programma riguarda, invece, la frammentazione. Per evitarla, infatti, il ministro non pensa a nuove riforme costituzionali, ma a un lavoro di coordinamento a livello centrale e a un miglioramento nel rapporto con regioni e comuni.

L’ultima strategia è relativa agli aiuti più immediati, ambito in cui l’intervento è molteplice. Garavaglia ha ricordato che i nuovi ristori supereranno le logiche dei codici Ateco e saranno dunque rivolti a tutti. Tra gli interventi proposti, l’estensione temporale dei prestiti erogati con il supporto pubblico del decreto Liquidità e forme di garanzia per consentire l’accesso al credito anche ai soggetti in maggiori difficoltà. “Non saranno solo interventi sul debito – ha detto – ma anche di rafforzamento patrimoniale delle nostre aziende”.