Cambiano le regole per i viaggi – anche interne – in molti Paesi d’Europa a causa dell’elevato numero di contagi che sta investendo il vecchio continente a cavallo del Capodanno. Quasi tutti gli Stati stanno correndo ai ripari (di alcuni ve ne avevamo già parlato) con tamponi aggiuntivi e persino quarantene obbligatorie.
Indice
Germania, quarantena obbligatoria per i non vaccinati
La Germania classifica l’Italia come Paese ad alto rischio di contagio. Per questo motivo sono cambiate le regole di accesso. A partire dal giorno 1 gennaio 2022 per viaggiare verso la Germani è obbligatorio:
- registrarsi sul seguente portale;
- a partire dai 6 anni, presentare una documentazione che dimostri di essere vaccinato, guarito o di esser risultato negativo a un tampone antigenico o molecolare nelle 48 ore precedenti l’ingresso nel Paese. Secondo la normativa tedesca, si considerano “vaccinate” le persone che hanno completato il ciclo da almeno 14 giorni (se hanno già contratto il Covid, basta un’unica dose) e “guarite” quelle asintomatiche e risultate positive a un tampone non meno di 28 giorni e non più di 6 mesi prima;
- obbligo di quarantena di 10 giorni per chi non è vaccinato o guarito che può essere ridotto a 5 giorni di isolamento effettuando un secondo test con risultato negativo. La documentazione deve essere inviata alle competenti Autorità sanitarie. Se non si invia il risultato negativo del secondo test, la quarantena dura 10 giorni.
Una volta giunti sul territorio tedesco, è necessario rispettare la regola 2G, in sostanza: nei luoghi al chiuso possono generalmente accedere solamente coloro che sono guariti o vaccinati. Tuttavia, le norme variano a seconda della zona in cui ci si trova, visto che ciascun Land disciplina autonomamente le disposizioni.
Attenzione: laddove il tasso di ospedalizzazione è molto alto vi è anche la possibilità del Green Pass 2G plus, vale a dire che oltre alla certificazione, è obbligatorio presentare un test negativo.
Francia, cambiano le regole interne
Le autorità francesi hanno classificato i Paesi del mondo in quattro categorie: verdi, arancioni, rossi e rosso scarlatto. L’Italia rientra tra i “Paesi verdi“. Ciò vuol dire che i concittadini che vogliono dirigersi in Francia devono:
- se vaccinati, presentare una certificazione di avvenuta somministrazione del ciclo vaccinale, che si intende concluso 7 giorni dopo la seconda dose dei vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca oppure 4 settimane dopo la somministrazione del vaccino Johnson&Johnson, oppure 7 giorni dopo la prima dose di vaccino approvato dall’EMA per le persone guarite da una precedente infezione da Covid-19 oppure 7 giorni dopo la terza dose o dose di richiamo effettuata con un vaccino RNA messaggero (Pzifer e Moderna).
- se non vaccinati o con ciclo non completato, occorre presentare l’esito negativo di un test PCR o antigenico effettuato meno di 24 ore prima della partenza (imbarco nel caso di un vettore, oppure passaggio della frontiera terrestre). L’obbligo di test non si applica ai minori di anni 12.
Obbligatorio per tutti, minori compresi, compilare la dichiarazione di assenza di sintomi scaricabile alla pagina del Ministero dell’Interno francese e compilare e presentare al vettore, al momento dell’imbarco, e a chiunque sia preposto ad effettuare i controlli, il modulo di localizzazione digitale (Passenger Locator Form) che può essere visualizzato sul proprio dispositivo mobile o stampato in copia cartacea stampata. Il modulo in questione, richiesto anche per i voli interni, deve essere compilato cliccando qui.
Novità, invece, ci sono per quanto riguarda le norme interne. La Francia ha deciso di correre ai ripari dopo l’impennata di casi di Covid-19 alla vigilia di Natale. Tra le nuove norme il divieto, a partire dal 3 gennaio, di consumazione in piedi nei locali. E dal 15 gennaio sarà introdotto il Super Green Pass su modello italiano per accedere a ristoranti, cinema e palestre, vale a dire che potranno usufruire di tali servizi solo i vaccinati e i guariti.
Austria, vaccino e tampone molecolare, a meno che non si abbia il booster
Oltre alla presentazione del Green Pass che dimostri di essersi sottoposti al ciclo completo di vaccinazione, o di essere guariti dal Covid-19, per entrare in Austria è obbligatorio mostrare il risultato negativo di un test PCR condotto nelle 72 antecedenti il viaggio. In caso di assenza di una delle cose suddette, è obbligatorio sottoporsi a isolamento fiduciario che può essere interrotto non appena si possa esibire un test PCR molecolare negativo.
Più morbide, invece, le norme per chi si è sottoposto alla terza dose di vaccino. Sono esonerati dal test (e da ogni quarantena) coloro che hanno già ricevuto la dose booster o che possono dimostrare di essere guariti da infezione Covid negli ultimi 90 giorni; sono considerati inoltre booster la guarigione da Covid-19 più due dosi di vaccino (tra guarigione e prima dose di vaccino devono essere trascorsi 21 giorni) oppure il ciclo completo di vaccinazione (p.es. 2 dosi Pfizer/Moderna, 1 dose Johnson) e la successiva infezione e guarigione da Covid-19.
Vi ricordiamo, inoltre, che dal 27 dicembre è partita una nuova stretta con lo scopo di frenare la diffusione della variante Omicron. In poche parole, è tornato il coprifuoco per bar e ristoranti alle ore 22:00 e sono scattate alcune restrizioni per gli eventi.
Una buona notizia è che la Carinzia e la cittadina di Villach mettono a disposizione dei turisti tamponi gratuiti presso centri dedicati, per consentire agli ospiti provenienti dall’Italia un soggiorno tranquillo prima del rientro a casa (con tampone obbligatorio). Numerosi sono i centri test disponibili in tutta la regione della, tuttavia, se qualche turista italiano non riuscisse a fare il test nell’area dove ha trascorso le vacanze, potrà fermarsi a Villach che rappresenta l’ultima città sulla direttrice autostradale Klagenfurt – Tarvisio – Udine.
Danimarca, test Covid obbligatorio
A correre ai ripari in questo periodo festivo è anche la Danimarca. Dal 27 dicembre, infatti, è obbligatorio per tutti i non residenti presentare il risultato negativo di un testo Covid-19.
Il test PCR deve essere effettuato non più tardi di 72 ore dall’ingresso, mentre il test rapido ha una validità di 48 ore. Inoltre, cinema, teatri, musei e ristoranti restano chiusi dopo le 23:00.
Portogallo, tamponi e mini lockdown
Dal 1º dicembre 2021 per l’ingresso o il transito in Portogallo per via aerea, anche se vaccinati e in possesso del Certificato verde, è obbligatorio presentare un risultato negativo di un test molecolare (TAAN) realizzato nelle 72 ore precedenti l’ora dell’imbarco, o antigenico (TRAg) realizzato nelle 48 ore precedenti l’ora dell’imbarco. I bambini di età inferiore ai 12 anni sono esenti dal presentare il suddetto test.
Tutti, inoltre, devono obbligatoriamente compilare il modulo di localizzazione digitale (PLF) del governo portoghese.
Attenzione: tra le ore 00.00 del 25 dicembre e il 9 gennaio incluso sono in vigore le seguenti restrizioni:
- chiusi bar, discoteche e stabilimenti similari;
- obbligo di tampone per l’accesso a hotel e strutture ricettive turistiche;
- obbligo di tampone (o certificato di guarigione) per l’accesso agli eventi pubblici, feste o celebrazioni non religiose di Capodanno, eventi familiari, compresi matrimoni e battesimi, eventi aziendali, eventi culturali o eventi sportivi.
Repubblica Ceca, tampone molecolare obbligatorio
Anche la Repubblica Ceca corre ai ripari in questo periodo festivo. Per viaggiarci, prima della partenza è obbligatorio compilare il seguente modulo on line ed effettuare un test PCR nelle 72 ore precedenti la partenza.
Tuttavia, sono esonerati dal tampone tutti i viaggiatori vaccinati con dose booster, i minori al di sotto dei 12 anni e i minori tra i 12 e i 18 anni con due dosi di vaccino.
Dopo l’arrivo, per i non vaccinati o guariti è obbligatorio effettuare un ulteriore tampone PCR tra il quinto e il settimo giorno di soggiorno, in attesa del risultato, indossare sempre la mascherina FFP2, senza valvola, anche all’aperto.
Cosa succede negli altri Paesi d’Europa
I Paesi Bassi sono in lockdown fino al 14 gennaio, mentre la Svizzera dopo avere inserito dal 4 dicembre l’obbligo di tampone PCR o antigenico rapido per tutti i viaggiatori di più di 16 anni in entrata nel Paese, dal 20 dicembre, fa accedere solo le persone vaccinate o guarite dal Covid all’interno di ristoranti, siti culturali e strutture sportive e ricreative, nonché agli eventi al coperto.
Obbligo di tampone anche in Grecia, che dal 19 dicembre richiede a tutti i viaggiatori – vaccinati e non – in ingresso la presentazione di un tampone PCR (molecolare) o di un tampone rapido con risultato negativo. Per essere valido, il tampone deve essere effettuato nelle 48 ore precedenti il viaggio. Obbligo, inoltre, di Super Green Pass per tutte le attività al chiuso.
In Irlanda, che già dal 5 dicembre ha introdotto l’obbligo di tampone anche per i vaccinati, a partire dal 19 dicembre e fino alla fine di gennaio bar, pub e ristoranti chiudono alle 20:00. Per la Norvegia, i viaggiatori devono presentate la certificazione di un test negativo (PCR o antigenico rapido) effettuato entro 24 ore dall’arrivo. Tutti quanti, vaccinati, guariti e non vaccinati, devono sottoporsi a un test (PCR o antigenico rapido) immediatamente all’arrivo. Qualora non fosse possibile effettuare il test alla stazione di frontiera, si deve effettuare il test entro le 24 ore successive all’arrivo.
In Finlandia, fino al 16 gennaio 2022 – salvo ulteriori proroghe – è consentito l’ingresso unicamente previa presentazione di un tampone negativo effettuato entro 48 ore antecedenti il viaggio. È necessario, inoltre, il Green Pass da guarigione o vaccinazione.
Per le regole da seguire per tornare in Italia vi rimandiamo a questo approfondimento e vi invitiamo, inoltre, a visionare il sito ViaggiareSicuri prima di qualsiasi partenza.