Viaggi all’estero, nuovi obblighi per chi rientra dai Paesi europei

Scatta una nuova ordinanza che prevede quarantena obbligatoria e tampone per chi arriva e rientra dai Paesi dell’Unione europea

Nuova stretta sui viaggi in Europa. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato nel corso della mattinata di martedì 30 marzo un’ordinanza che prevede quarantena obbligatoria e tampone per chi intende recarsi nei Paesi dell’Unione europea. La nuova stretta varrà per tutto il periodo pasquale e sarà valida dal 31 marzo fino al prossimo 30 aprile.

Nello specifico, sarà necessario sottoporsi a tampone prima della partenza, osservare una quarantena di 5 giorni e poi effettuare un ulteriore test alla fine dei 5 giorni di confinamento.

Cambia ancora lo scenario, che fino ad oggi prevedeva soltanto l’obbligo di tampone per i turisti al rientro dalle destinazioni europee, mentre la quarantena era già prevista per gli arrivi e le partenze da tutti i Paesi extra Ue. Chi rientra, ad esempio, da Regno Unito o Stati Uniti, deve sottoporsi alla quarantena di 14 giorni, mentre è richiesto l’isolamento fiduciario a chi torna in Italia dopo essere stato in Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore e Thailandia.

Il contenuto dell’ordinanza andrà ora nuovamente a regolare arrivi e rientri dalle destinazioni verso le quali ci si può spostare “senza obbligo di motivazione”, ossia per motivi legati al turismo, così come previsto dal Dpcm del 2 marzo firmato dal premier Mario Draghi.

Il nuovo provvedimento del governo scatta proprio a ridosso della Pasqua, dopo le polemiche legate alla possibilità di viaggiare all’estero per turismo, mentre resta il divieto di spostarsi tra le regioni. Disposizioni che hanno scatenato l’ira degli albergatori italiani, che hanno chiesto al governo di adottare con urgenza un provvedimento ad hoc, per “liberare” le persone munite di certificazione che attesti la vaccinazione o, in alternativa, del risultato negativo di un test molecolare o antigenico, con tampone effettuato non oltre le 48 ore precedenti il viaggio, o del risultato di un test sierologico che dimostri di essere guariti dal Covid

Sulla delicata questione era intervenuto anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha sconsigliato i viaggi all’estero: “Quello che noi abbiamo chiesto è rimanere a casa e non spostarsi, chi va all’estero e rientra deve fare un tampone all’andata e al ritorno, rientra nelle regole della mobilità europea – ha sottolineato in un’intervista al Tg2 Post – Ma non stiamo assolutamente consigliando ai cittadini di andare all’estero, anzi sconsigliamo di spostarsi perché siamo in una fase difficile”.