Una storia bellissima, quella di un’amicizia speciale nata tra Bruno e Fausto, raccontata e immortalata negli scatti della fotografa Francesca Padovan. Uno è un’orso di San Romedio, l’altro è il suo custode, e come nelle favole più belle, il loro rapporto ci insegna che i sentimenti, puri e autentici, non conoscono alcun limite.
Questa è una storia, cominciata tanto tempo fa, il cui lieto fine non era affatto scontato. Tutto è iniziato 25 anni fa, quando Bruno, orso dei Carpazi, poco dopo la sua nascita nei boschi della Romania, quando era ancora un cucciolo, venne rapito da un bracconiere e successivamente venduto attraverso il mercato nero.

Il cucciolo di orso fu comprato da un ricco signore italiano che lo rinchiuse in una gabbia di 12 metri quadrati. I giorni trascorrevano, e le settimane diventano anni in cui l’orso, da cucciolo, era ormai un esemplare di oltre 3 quintali destinato a essere imprigionato ed esposto come un’attrazione qualsiasi.
Un intervento della Polizia Forestale però, salvò Bruno da quel destino: l’animale fu condotto in un parco naturale in Abruzzo, ma anche lì, pur in condizioni decisamente migliori, Bruno era confinato in un recinto fatto di ferro e cemento, perché non in grado di sopravvivere allo stato brado.
Poi un giorno, in Val di Non si venne a sapere di Bruno e della sua storia, così il comune di Coredo in collaborazione con i frati di Sanzeno, ha deciso di mettere a disposizione un ampio spazio del Santuario di San Romedio, area che già in passato aveva ospitato altri orsi.

Il compito di prendersi cura di lui è stato affidato a Fausto, custode forestale in Val di Non da oltre 25 anni e grande amante degli animali. Nonostante l’iniziale diffidenza di Bruno, tra i due è nata una grande amicizia, un rapporto di fiducia e di rispetto, narrato orgogliosamente in quell’ampia valle del Trentino.
Perché ora l’orso Bruno, anche se grande, si sente di nuovo un cucciolo, questa volta amato e coccolato da Fausto, la persona che gli vuole bene e che si prenderà sempre cura di lui.
