La Torre Velasca si rifà il look. L’ultimo saluto a Milano

È uno degli edifici più criticati e dibattuti di sempre, ma sta per cambiare il suo volto: il restauro di Torre Velasca è iniziato

Su di lei sono state dette tante cose in questi anni, al punto tale che è stata inserita dal Daily Telegraph, e non solo, tra gli edifici più brutti al mondo. E sono molti, in effetti, a pensare che la Torre Velasca sia una delle brutture architettoniche contemporanee meglio riuscite degli ultimi tempi.

Certo che a guardarla così, immersa nei colori crepuscolo, non ci sembra così orrenda come in molti la descrivono. O forse sarà perché dopo tutti questi anni, ormai, ci siamo affezionati all’edificio diventato uno dei simboli di Milano. Non di quelli di cui vantarsi però, almeno secondo alcuni cittadini e architetti.

Bella o brutta che sia considerata, perché i gusti degli altri vanno sempre rispettati, è inutile negare che la Torre Velasca è diventata la protagonista assoluta dello skyline di Milano dai tempi della sua costruzione. Inoltre si tratta di una delle opere più importanti costruite nel dopoguerra, nonché esempio raro di architettura post razionalista brutalista italiana.

Inaugurato nel 1957, in anticipo di 8 giorni rispetto a quelli previsti, l’edificio meneghino è la testimonianza del pensiero dell’architetto Ernesto Nathan Rogers e dell’operato dello Studio BBPR che tanto si contrapponeva all’International style che invece stava avanzando nel mondo e iniziava a caratterizzare i nuovi grattacieli delle città. Questa diversificazione ha fato vita a un dibattito che si è protratto fino ai tempi nostri e che ancora oggi non mette d’accordo nessuno.

Eppure la torre in cemento armato, con la sua altezza vertiginosa di 106 metri d’altezza che supera quella di San Babila, resta il simbolo della rinascita di Milano nel dopoguerra. Ma ora, in barba alle malelingue, è pronta a rifarsi il look.

La Torre con le bretelle, infatti, è ormai vuota. Anche l’ultimo inquilino, dopo diverse peripezie, ha lasciato l’edificio. Il tempo di guardare al futuro è arrivato: l’edificio ora sarà rinnovato per integrarsi al meglio con la cornice della città che lo ospita. A occuparsi del restauro sarà il nuovo proprietario Hines, una delle maggiori società immobiliari al mondo.

La torre è stata già “imbalsamata” dal basso verso l’alto, dove risiedono gli appartamenti di lusso dai quali si può ammirare la Madonnina sul Duomo. Il cantiere è iniziato. La Torre Velasca saluta Milano, almeno per un po’. 

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Fonte: iStock
Torre Velasca