Dietrofront della Svizzera allo stop dei treni con l’Italia

La Svizzera aveva annunciato di voler bloccare il flusso ferroviario da e verso l'Italia, ma è stata trovata un'intesa

La Svizzera aveva annunciato di voler bloccare il flusso ferroviario da e verso l’Italia, ma alla fine è stata trovata un’intesa. Il motivo era dovuto al fatto che l’ultimo Dpcm del nostro governo aveva generato troppa confusione. Ma alla fine la Svizzera ha fatto dietrofront.

La Svizzera e le FFS (Ferrovie federali svizzere) avevano annunciato che dal 10 dicembre – e fino a nuovo avviso – sarebbero stati sospesi i collegamenti ferroviari da e per l’Italia.

Nel comunicato diffuso dalla società ferroviaria si legge, infatti, che la decisione era legata non solo al drastico calo dei passeggeri, ma anche al Dpcm imposto dal governo italiano relativo alle norme anti Coronavirus.

L’ultimo decreto del 3 dicembre, infatti, nell’articolo 9 dedicato agli “Obblighi dei vettori e degli armatori” impone la misurazione della temperatura corporea dei passeggeri oltre alla presentazione del certificato che attesti un tampone negativo e la presenza di un certificato di lavoro.

Regole che, nel nuovo Dpcm che rimarrà in vigore fino al 15 gennaio, sono più stringenti a causa dell’avvicinarsi delle feste e della paura di un fuggi fuggi generale che, senza adeguati controlli, provocherebbe diversi disagi sulla sicurezza sanitaria nazionale. Le regole, infatti, prevedono che chi entra in Italia da un Paese europeo, Svizzera inclusa, entro il 21 dicembre (e poi dal 7 al 15 gennaio) potrà farlo solo mostrando un test effettuato 48 ore prima e con esito negativo al Covid-19, mentre chi ne è sprovvisto dovrà sottoporsi all’isolamento fiduciario.

Ancora più dure le regole nel periodo natalizio: dal 21 dicembre e il 6 gennaio, infatti, chi arriverà in particolare dalla Svizzera potrà farlo solo con un tampone negativo e solo per esigenze lavorative, di studio, di salute o di assoluta urgenza oppure per far rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza.

Regole che, stando al comunicato di FFS, per la società sarebbero praticamente impossibili da far attuare dai loro operatori e che quindi porta al blocco dei mezzi sia a lunga percorrenza sia i regionali TILO, mentre treni nel traffico regionale tra Briga e Domodossola potranno continuare a circolare.

Lo stop riguarda anche i mezzi Trenitalia che si dirigono verso la Svizzera oltre al traffico regionale ad oggi garantito dai mezzi svizzeri tra Canton Ticino e Lombardia, mezzi che hanno sempre favorito il lavoro transfrontaliero. Le conseguenze di questa decisione colpiranno, dunque, molti lavoratori che ogni giorno utilizzano i mezzi pubblici per recarsi, appunto, nella sede di lavoro per poi ritornare a casa. Ma anche tutti coloro che stavano pensando di andare a sciare in Svizzera, dove gli impianti sono aperti, visto che in Italia non è possibile farlo per via degli impianti chiusi per legge o comunque di trascorrere qualche giorno di vacanza durante le festività natalizie (con tampone o isolamento al rientro ovviamente).

Un blocco che non è stato recepito favorevolmente dal governo italiano, tant’è che il nostro ministero dei Trasporti ha chiesto un confronto per cercare una soluzione condivisa tale da garantire almeno quei i servizi minimi essenziali che ad oggi sono indispensabili.

Svizzera stop per treni Italia
Fonte: iStock
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