La Sicilia è la meta perfetta per una vacanza culturale

Il Telegraph scrive che la Sicilia è meta culturale per eccellenza del Mediterraneo, con i suoi incantevoli tesori

Questa volta è il quotidiano britannico Telegraph a incoronare la nostra isola maggiore quale meta ideale per una vacanza ricca di fascino e spunti interessanti.

La generosità del territorio e la sua centralità nel Mediterraneo hanno determinato il continuo passaggio di genti e culture, che hanno resa la Sicilia perfetto Melting pot. Le dominazioni in sicilia non si contano e ciascuna di esse a partire dai greci, passando per romani, arabi, normanni e spagnoli ha lasciato un segno del suo passaggio. Nell’inserto del sabato del quotidiano londinese Telegraph dedicato ai viaggi è scritto: “La varietà di beni culturali in Sicilia è straordinaria“.

In Sicilia si dice che non esistano le quattro stagioni, ci sono solo tre mesi d’inverno e tutto il resto è bel tempo. In effetti il clima agevola la visita di città, borghi di mare, siti archeologici e riserve naturalistiche. I periodi migliori per le visite e gli itinerari turistici sono da marzo a giugno e da settembre a novembre.

A colpire gli inglesi tanto da innalzare la Sicilia come l’isola più ricca di beni culturali sono state nella Sicilia Occidentale le rovine fenice a Mozia, il tempio dorico di Segesta, il sito archeologico di Selinunte, e nella Sicilia Centrale e Orientale i mosaici di Piazza Armerina, Agrigento e Siracusa.

Per decretarne ancora di più l’interesse il British Museum dedica alla regione italiana una mostra: Sicily culture and conquest – Sicilia, cultura e conquista, dal 21 aprile al 14 agosto.

La mostra espone 200 reperti provenienti da templi, chiese e palazzi, monete antiche, meravigliosi gioielli d’oro dell’antica Grecia, e grazie a mosaici e tessuti normanni.

Il Telegraph descrive un itinerario di 13 giorni che parte da Catania, per visitare l’Etna e Taormina, passa per Cefalù, Monreale e Segesta, dove vedere il tempio dorico e il teatro. Quindi hanno proseguito per Selinunte, Agrigento e Piazza Armerina. Hanno anche visitato le terre del barocco e infine Noto e Siracusa.

Questo grande interesse per la Sicilia da parte degli stranieri testimonia l’esigenza di migliorare il sistema aeroportuale di accesso all’isola. Lodevole da parte del territorio della provincia di Trapani l’iniziativa di fare sistema per valorizzare la zona con la nascita del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale.