Esiste un pianeta estremo che sembra il set di un film fantasy

Piovono rocce e gli oceani sono fatti di lava incandescente: scopriamo il pianeta che orbita ai margini del nostro sistema solare

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Redazione

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Se dovessimo immaginare il set dell’ennesimo Disaster Movie ambientato in un mondo futuristico e distopico, probabilmente questo sarebbe equiparabile a K2-141b, il nuovo pianeta scoperto dagli scienziati. Orbita ai margini nel nostro sistema solare, ma dalla Terra, per fortuna, è distante anni luce.

Perché K2-141b è stato classificato dagli esperti come uno dei pianeti più estremi esistenti dell’universo e ad approfondire la sua fisionomia non ci stupisce poi molto questa considerazione. Gli oceani qui non sono fatti di acqua dove nuotare, ma di lava incandescente e a nulla servirebbe l’ombrello in caso di pioggia perché a cadere dal cielo sono le rocce. E anche il vento non è molto gentile, ma supersonico.

Grazie a telescopi di nuovi generazione come il James Webb Space Telescope, gli scienziati della McGill University, della York University e dell’Indian Institute of Science Education, hanno potuto analizzare le condizioni meteorologiche, e non solo, di K2-141b. Dopo la raccolta dati, ogni dubbio è stato fugato: questo è in assoluto il pianeta più estremo e spaventoso di tutto l’universo.

Un mondo infuocato, infernale, che gira così vicino alla sua stella ospite che alcune parti di esso sono formate da oceani di lava fusa.

Ma cosa rende così cattivo questo inesplorato pianeta? A quanto pare, esattamente come accade sulla Terra con l’evaporazione dell’acqua, anche il sodio, il monossido di silicio e il biossido di silicio, che appartengono a questa superficie, salgono nell’atmosfera e ricadono sul pianeta spiegando così le piogge e le tempeste di rocce.

Ma al di là della lava e dei venti supersonici c’è anche un altro aspetto di K2-141b che ha interessato gli scienziati, sicuramente più suggestivo, ed è il fatto che metà di questo corpo celeste sia perennemente esposto alla luce. Tutto merito della vicinanza alla sua stella che illumina gran parte del pianeta in maniera perpetua.

Diviso a metà, tra luce e ombra, ancora una volta nell’immaginario comune K2-141b sembra ricalcare il territorio di un film fantasy: viene facile immaginarsi i protagonisti del film costretti a lottare per uscire in quella condizione di totale oscurità per raggiungere la parte illuminata dalla stella.

Ma questo pianeta ha poco a che fare con i Disaster Movie perché è più reale che mai. Gli scienziati continuano a studiarlo, e chi lo sa, se un giorno, magari fra anni luce, sarà anch’esso abitabile.