
In Israele si trova la città più antica del mondo, Gerusalemme, le cui origini risalgono addirittura all’età della pietra. Non stupisce, dunque, che gli archeologi che non smettano mai di scavare in questa terra ultra-millenaria facciano delle scoperte incredibili.
È di queste ultime ore il rinvenimento a Magdala, in Galilea, di una sinagoga risalente a 2000 anni fa ovvero al periodo della predicazione di Gesù. A Natale non poteva mancare una scoperta sensazionale, quasi miracolosa.
Un luogo di importanza storica
Magdala, a 150 chilometri a Nord di Gerusalemme, è nota per essere legata alla figura di Maria Maddalena. Affacciata sulla costa Nord-Est del Mare della Galilea, era un grande insediamento ebraico.
La zona Est di Magdala era stata scavata già più di dieci anni fa dalla Israel Antiquities Authority. Anche allora vennero trovati i resti di una sinagoga fatta risalire allo stesso periodo di quella appena scoperta.
Un unico blocco di pietra venne svelato nel centro della sinagoga, costituendo il sostegno per il candelabro a sette braccia (Menorah). Gli archeologi pensano che l’artista che creò quel sostegno stesse imitando la Menorah situata all’interno del Tempio. Il blocco è tutt’ora visibile in una mostra di Israel Antiquities Authority presso la Yigal Allon House. È la prima volta che due sinagoghe della stessa epoca vengono ritrovate nello stesso insediamento.
La scoperta di Natale
La sinagoga appena rinvenuta è un edificio ampio e squadrato, fatto di basalto e calcare. Comprende una sala centrale e due ulteriori stanze. Le pareti della sala centrale sono rivestite di intonaco bianco e colorato. In una piccola stanza sul lato Sud della sala è stata ritrovata una mensola in muratura rivestita di intonaco: la stanza potrebbe quindi essere stata utilizzata per conservare delle pergamene.
“Il fatto di aver trovato due sinagoghe dimostra che gli ebrei del periodo del Secondo Tempio cercavano un luogo per incontri di carattere religioso e forse anche sociale", ha spiegato il professor Adi Erlich, capo dello Zinman Institute of Archaeology dell’Università di Haifa. "La pietra che sostiene la Menorah dell’altra sinagoga di Migdal suggerisce che gli ebrei del luogo consideravano Gerusalemme come loro centro religioso e le loro attività locali hanno avuto luogo per via di questa centralità. La sinagoga che stiamo scavando adesso è vicina alla strada residenziale, mentre quella del 2009 era circondata da una zona industriale. Quindi le sinagoghe del luogo erano costruite all’interno del tessuto sociale del villaggio”.
“La scoperta di una seconda sinagoga in questo insediamento della Galilea fa luce sulle vite sociali e religiose degli ebrei della zona in quell’epoca e riflette il bisogno di avere un edificio dedicato alla lettura delle Torah, allo studio e all’aggregazione", ha spiegato Dina Avshalom-Gorni, uno dei direttori dello scavo archeologico. "Possiamo immaginare che Maria Maddalena e la sua famiglia venissero proprio in questa sinagoga, assieme agli altri abitanti di Migdal, per prendere parte agli eventi religiosi e comunitari. La rivelazione di una seconda sinagoga getta nuova luce sulla vita comunitaria degli ebrei in Galilea, la regione dove, secondo il Nuovo Testamento, Gesù ha fatto i miracoli”.
Secondo Eli Escosido, direttore generale dell'Israel Antiquities Authority, nelle prossime settimane il sito potrebbe aprire al pubblico.
