Sardegna, vacanze nei fari dalla prossima estate

La Regione Sardegna ha pubblicato i bandi per assegnare cinque fari da Nord a Sud dell’isola affinché siano trasformati in attività turistiche

Dalla prossima estate in Sardegna si potrà andare in vacanza in un faro.

La Regione Sardegna ha pubblicato i bandi per assegnare cinque fari da Nord a Sud dell’isola affinché siano trasformati in attività turistiche.

Il faro di Capo d’Orso a Palau, l’ex stazione segnali di Capo Sperone a Sant’Antioco, l’ex stazione semaforica di Capo Ferro ad Arzachena, l’ex stazione di vedetta di Capo Figari nel Golfo Aranci e l’ex stazione segnali di Punta Falcone a Santa Teresa di Gallura diventeranno hotel, ristoranti o altre attrazioni turistiche ricreative. Purché restaurati.

Si tratterà di “un tipo di turismo sostenibile, legato alla cultura del mare e dell’ambiente mediterraneo”, ha spiegato l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu al Sole 24 Ore, “sarà un modello unico di recupero dei luoghi storici della Sardegna, che abbiano lo scopo di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio costiero, nel rispetto delle caratteristiche di pregio storico-artistico e paesaggistico degli immobili”.

I fari, proprio per la loro posizione strategica, e ciò che sarà ricavato dalle tradizionali strutture, saranno luoghi suggestivi e di grande impatto. Sicuramente, che siano trasformati in boutique hotel, in ristoranti o locali, avranno tutti la vista mare. E che mare!

Si tratta di un’iniziativa che trae forza dall’esperimento positivo della trasformazione in hotel di lusso del faro di Capo Spartivento, a Domus de Maria.

I bandi per aggiudicarsi un faro sono pubblicati sul sito della Regione Sardegna e su quello dell’Agenzia del demanio. Ci sarà poi un altro bando per aggiudicarsi altrettanti fari più piccoli, che saranno destinati a diventare bar, musei, osservatori naturalistici e punti di informazione turistica.

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