Ryanair cambia le regole: niente più voli gratis per i neonati

Una nuova tassa decisa dalla compagnia low cost Ryanair ha scatenato le proteste dei consumatori

Un’associazione di consumatori del Belgio ha scoperto quasi per caso che Ryanair ha aggiunto una nuova tassa per i neonati che dal 15 aprile non potranno più viaggiare gratis.

La compagnia aerea low cost irlandese non ha ancora annunciato la sua nuova tariffa per i bambini. È stata scoperto involontariamente da un membro dell’associazione belga, a cui era stato addebitato un costo di 25 € per volo e per bambino sotto i 24 mesi di età. Una scelta che ha ovviamente indispettito i consumatori e che ha scatenato le proteste della stessa associazione che ha scoperto la tassa. Secondo i membri, non si tratta di una tassa illegale anche perché molte compagnie aeree vendono biglietti per bambini che costano il 10% rispetto alla tariffa per adulti.

Ciò che è venuta a mancare è la trasparenza. A quanto pare il supplemento appare in un pop-up quando viene selezionato un passeggero mentre dovrebbe essere menzionata all’inizio del processo di prenotazione. La pratica di Ryanair è in contrasto con l’articolo 23 del regolamento europeo sulla gestione dei servizi aerei nella Comunità. L’associazione ha richiesto una modifica o cancellazione della commissione da parte di Ryanair. Anche in Italia la Federconsumatori ha fatto sentire la sua voce.

L’associazione ha preso di mira il nuovo balzello che prende il nome di “supplemento neonati”. In una nota stampa viene spiegato come sia ingiustificato questo extra di 25 euro a tratta per bambini al di sotto dei due anni. In particolare perché i bimbi devono viaggiare in braccio ai genitori con una cintura apposita fornita dal personale di bordo: l’utente, quindi, si trova a pagare di più senza ricevere alcun vantaggio né servizi aggiuntivi. Anche Federconsumatori specifica che nella fase di selezione del numero e della tipologia dei viaggiatori (adulti, ragazzi, bambini o neonati) l’applicazione del sovrapprezzo per il bebè non viene chiaramente evidenziata: nel momento in cui si seleziona un neonato tra i passeggeri appare solo un messaggio in cui si legge che “i bebè di età inferiore ai 2 anni devono sedere in grembo all’adulto accompagnatore”, senza alcun cenno al supplemento.

I 25 euro a tratta vengono automaticamente inclusi nel prezzo del biglietto e l’acquirente li ritrova nel conto finale solo nell’ultima fase della prenotazione. Una prassi non del tutto trasparente: un utente un po’ distratto o anche poco avvezzo alle prenotazioni online potrebbe non accorgersi dell’applicazione del balzello. Ryanair è così diventata la prima compagnia a non offrire la gratuità per i minori di due anni e si muove sul filo della legalità, adottando una condotta estremamente discutibile sotto il profilo della chiarezza e dell’attenzione al cliente. Federconsumatori chiede di prestare la massima attenzione al momento della scelta del vettore aereo con cui viaggiare, mettendo a confronto scrupolosamente e in tutti i dettagli, i servizi offerti e i prezzi finali applicati, per evitare brutte sorprese.