La natura non smette mai di stupirci e quello che è accaduto a Castel D’Aiano tra gli Appennini ce lo dimostra. L’erosione naturale di queste rocce talvolta crea strane figure, ma quello che è apparso sotto gli occhi di alcuni abitanti del luogo è sorprendente.
Siamo a Castel D’Aiano in provincia di Bologna ed è qui che è stato trovato l’Urlo di Munch scolpito naturalmente in una roccia di arenaria. Il viso distorto del celebre dipinto del maggiore esponente dell’espressionismo ha incantano il mondo, ma a guardarlo bene qualcuno ha ipotizzato che la figura possa fare riferimento anche ad un’altra celebre riproduzione: l’iconica maschera di Scream.
Quando alcuni operatori impegnati nella pulitura dei boschi presso Castel D’Aiano si sono trovati davanti alla roccia sono rimasti di stucco: ecco quindi le prime foto diffuse in rete e sui social network che fanno riferimento al capolavoro di Munch scolpito nella natura, dalla natura.
Altre persone però, un po’ in controtendenza hanno aperto la strada ad un’altra somiglianza: si tratta di Ghostface, il celebre killer mascherato del film horror degli anni ’90. Che poi la storia insegna che il travestimento usato dall’assassino in Scream è ispirato all’opera di Munch.
Alessandro Gherla, cittadino di Castel d’Aiano è stato tra i primi a pubblicare la fotografia sui social network e da quel momento l’immagine dell’Urlo scolpito nella roccia è diventata virale. Al momento non si sa da quanto tempo la roccia conservata nei boschi del bolognese abbia quell’aspetto. Qualcuno ironizza: forse è stato Munch ad ispirarsi per il suo celebre urlo a questa roccia quando nessuno ne era a conoscenza.
Quello che sappiamo per certo è che proprio lì, nelle rocce dell’Appennino bolognese è possibile ammirare i misteri più belli e autentici della natura. Non è infatti la prima volta che l’erosione naturale crea strane figure nelle rocce presenti nei boschi.
Come il celebre giardino dei mostri di Bomarzo, la cui costruzione però è collegabile all’operato dell’uomo, un sentiero incantato conduce lungo il bosco nei pressi di Castel d’Aiano tra la casa delle fate e la tana dell’uomo selvatico che si trovano nella frazione di Sasso Molare. Ma in questo caso le opere d’arte portano la firma della natura, artista indiscussa delle rocce appenniniche.