Puglia, la Grotta di San Biagio rimasta inesplorata finora

Chi l’avrebbe mai detto che sotto Ostuni, la “città bianca” del Salento, si nascondesse un mondo sotterraneo?

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Chi l’avrebbe mai detto che sotto Ostuni, la “città bianca” del Salento, si nascondesse un mondo sotterraneo?

Eppure per anni una cavità che nasconde la storia geologica di questa zona è rimasta inesplorata. Si tratta della Grotta di San Biagio, “un piccolo spettacolo della natura”, lo hanno descritto gli speleologi del Geos (Gruppo escursionistico e speleologico) che vi hanno messo piede per la prima volta.

L’accesso era stato vietato dai proprietari del terreno in cui si trova la grotta. Per un quarto di secolo nessuno ha mai saputo cosa nascondesse quella cavità profonda 40 metri nel sottosuolo salentino.

Vi si accede attraverso un pozzo verticale originato dal crollo del terreno. Per entrare bisogna calarsi protetti da un’imbragatura. All’interno, un enorme spazio vuoto delle dimensioni di un campo da calcio, lungo un centinaio di metri e largo 80. La luce naturale che penetra è solo quella del foro di apertura dell’ingresso che crea un’atmosfera alquanto suggestiva con i giochi d’ombra delle stalattiti e delle stalagmiti che rivestono le pareti. In alcuni punti, le formazioni calcaree si intersecano fino ad assumere delle forme strane e persino una grande colonna. Un vero spettacolo della natura. Che cambia in continuazione per via del calcio e dell’acqua che ne modellano le forme.

Ma non è tutto. All’interno della Grotta di San Biagio sono stati trovati anche dei reperti archeologici molto probabilmente risalenti al neolotico. Il che fa pensare che questo luogo fosse impiegato fin dall’antichità. Per conoscere la storia di questo luogo bisognerà attendere ancora. Prima è necessario ottenere i permessi per esplorarla (gli speleologi non escludono che possa nascondere altre stanze) e poi metterla in sicurezza. Ma ciò dimostra che il Salento ha ancora qualcosa di nuovo da mostrare a chi lo visita.

La grotta prende il nome dal santuario dedicato a San Biagio che si trova a pochi chilometri di distanza. In realtà il nome dato dai primi ad avere scoperto la cavità era Grave Pizzocucco. Da non confondere con la Grotta di San Biagio a Castellammare di Stabia, Napoli.

Grotta di San Biagio
Fonte: @Francesco Lorusso
@Francesco Lorusso