Praga: limiti ad Airbnb per frenare l’overtourism

A Praga è iniziata la battaglia da parte delle istituzioni per proteggere la capitale europea dal fenomeno dell’overtourism

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Redazione

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Praga bellissima e romantica, destinazione perfetta dalle coppie in fuga ma non solo. Tantissimi infatti i giovani che la scelgono come destinazione per addii al celibato e notti brave. Il risultato? La capitale della Repubblica Ceca è letteralmente invasa da turisti provenienti da tutto il mondo.

Questo eccesso di viaggiatori che giungono in città per i motivi più disparati ha messo in allerta le istituzioni e così, Praga, ha inizio la sua battaglia contro Airbnb per frenare il turismo di massa che minaccia di sopraffare l’affascinante capitale della Repubblica Ceca.

Zdeněk Hřib, medico, politico e attualmente sindaco in carica di Praga, ha avviato un piano per preservare la città limitando ai proprietari degli immobili l’affitto degli stessi su Airbnb tranne in alcuni specifici casi.

Anche se la misura è sembrata apparentemente estrema, per il Sindaco si tratta della migliore soluzione da adottare. Secondo il Consiglio infatti proprio la nota piattaforma di affitti a breve tempo avrebbe contribuito alla diffusione di un turismo di massa non regolarizzato che avvelenerebbe la città.

Se è vero infatti che in passato la quantità dei viaggiatori, soprattutto in determinati periodi dell’anno si poteva controllare grazie ai limiti posti dalle strutture alberghiere, questa possibilità è letteralmente svanita con gli host che mettono a disposizione case o porzioni delle stesse ai turisti dal mondo.

Soltanto nel 2018, più di 8 milioni di viaggiatori sono arrivati in città. Un numero che presenta una crescita esponenziale se si pensa che soltanto nel 2000 si superavano di poco i 2 milioni e mezzo.

L’aumento così rapido e accelerato di turisti, secondo il sindaco Zdeněk Hřib è stato causato anche dal consolidamento della piattaforma Airbnb: con l’aumento dell’offerta è incrementata anche la domanda.

L’obiettivo del sindaco attualmente non è quello di dichiarare una guerra nei confronti di Airbnb o di piattaforme simili quanto più proteggere la città dalle conseguenze dell’overtourism, che abbiamo già visto in molti altri Paesi e territori nel mondo, con la possibilità di poter gestire le vacanze brevi con leggi interne in base proprio alle condizioni locali.

A fare da eco a Praga, anche città come Amsterdam, Berlino, Cracovia, Monaco e Parigi. Queste capitali europee sono preoccupate per il loro futuro perché minacciate dallo spettro dell’overtourism.