Pompei, svelata la verità sulle vittime dell’eruzione del vulcano

Tutto quello che sappiamo su Pompei è falso: il vecchio mendicante era un giovane ricco, mai esistita la donna incinta

Pompei, tutto quello che sapevamo sulle vittime dell’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. e sull’antica città è falso: la verità, diversa da quella che finora era stata raccontata, sta venendo alla luce grazie all’analisi di Mary Beard, docente all’università di Cambridge e storica che ha passato la vita a indagare su Pompei.
Le sue indagini si sono concentrate sui calchi delle vittime, che rappresentano gli abitanti durante l’eruzione nell’istante esatto della loro morte. Lo riferisce La Stampa. I calchi vennero creati nel 1863 da Giuseppe Fiorelli, direttore degli Scavi dell’epoca, riempiendo con gesso liquido gli spazi vuoti dei corpi che emergevano sotto la cenere.
La scienziata ha esaminato alcuni dei calchi recentemente restaurati, sottoponendoli all’analisi di una Tac, un macchinario normalmente usato in medicina.

I risultati degli esami sono sorprendenti e svelano qualcosa di molto diverso da quello che finora era ritenuto corrispondere a verità. Ogni calco è una persona, ognuna con la propria storia. “In realtà nel corso degli anni sono state inventate molte leggende su queste persone e sul loro tipo di vita”, spiega Mary Beard, storie che da sempre ci venivano raccontate ma che si sono rivelate false.

A partire dal calco conosciuto come il “mendicante“: in mano aveva uno strano oggetto, che si credeva fosse la borsa dove mettere i soldi dell’elemosina e che finora tutti si immaginavano come un povero vecchio. Tutto falso: in realtà lo strano oggetto che ha in mano non è che un errore del calco e gli esami, analizzando i vestiti che indossava, hanno evidenziato sandali e costose cinghie usate solo da persone dei ceti sociali più ricchi. Quanto all’età, non era affatto un anziano, bensì un giovane in ottima forma.

E la “donna incinta“? Mai esistita: non ha mai avuto la pancia, ma i suoi vestiti avevano creato un rigonfiamento durante l’eruzione.
Sfatato anche il mito delMoro“, che finora era stato creduto uno schiavo proveniente Nord Africa. Ma l’esame della Tac evidenzia che era un giovane in ottima forma e che “non c’è alcuna prova del fatto che arrivasse dal Nord Africa o che fosse scuro di carnagione”.

Mary Beard  spiega che da molti dettagli venuti alla luce dalle analisi Pompei non era una città di provincia tranquilla e marginale rispetto al resto dell’Impero Romano, come si era sempre creduto, ma un centro molto vivace pieno di giovani benestanti e pieni di iniziative. Leggenda voleva che i più giovani e in salute fossero riusciti a fuggire dall’eruzione, lasciando sotto la cenere anziani, malati e donne incinte. Tutti miti crollati: le vittime del vulcano non erano né vecchi né donne incinte, ma giovani in ottima salute. Secondo la storica erano probabilmente cittadini benestanti, che fino all’ultimo hanno tentato di mettere in salvo i propri beni.

Crollate infine anche le certezze sul periodo dell’eruzione del Vesuvio. Finora tutti erano convinti che fosse avvenuta in pieno agosto, ma i vestiti indossati dalle vittime erano pesanti: il che fa collocare il tragico evento durante l’autunno, con buona pace di quello che avevamo sempre creduto.