I Paesi del mondo che riaprono le frontiere a novembre

Sono diversi i Paesi extraeuropei che si apprestano ad aprire le frontiere ai turisti internazionali durante il mese di novembre: quali sono e le regole di viaggio

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Siamo ormai arrivati a novembre 2021 e, nonostante i miglioramenti dovuti al vaccino, ci troviamo ancora a combattere contro la pandemia. Tuttavia, molti Paesi hanno già riaperto le frontiere, mentre altri si apprestano ad aprirle proprio durante questo mese. Scopriamo insieme quali sono le destinazioni del mondo pronte a riaccogliere i turisti a partire da novembre.

Quali Paesi extraeuropei riaprono a Novembre

Dei Paesi che hanno già riaperto al turismo internazionale ve ne avevamo parlato qui. Molti altri, invece, lo stanno facendo proprio in questi giorni. Cerchiamo di fare chiarezza al riguardo e anche di capire in quali ci è concesso viaggiare per turismo.

L’Argentina riapre le frontiere

Dal giorno 1 novembre l’Argentina ha riaperto i suoi confini ai turisti vaccinati da tutto il mondo. I requisiti d’ingresso – che evitano quindi la necessità di una quarantena – prevedono:

  • completamento del ciclo di vaccinazione anti Covid-19 con la seconda dose che deve essere stata effettuata almeno 14 giorni prima dell’ingresso nel Paese;.
  • il risultato negativo di un test molecolare Covid-19 effettuato non più di 72 ore prima dell’arrivo;
  • presentazione una dichiarazione giurata/autocertificazione da compilare entro le 48 ore precedenti al viaggio;
  • stipulazione di una polizza di assicurazione sanitaria con copertura contro il Covid, che includa ricovero o isolamento, per l’intera durata della permanenza.

Riapertura dei confini dell’Australia

L’Australia, il giorno 1 novembre, ha riaperto i suoi confini dopo quasi 600 giorni di chiusura causa Covid, e all’aeroporto di Sydney molti amici e familiari hanno potuto riabbracciarsi per la prima volta dopo ben 19 mesi.

Ad ogni modo, è bene sapere che le frontiere sono aperte solo per i residenti, ciò vuol dire che non è ancora possibile andare in Australia per turismo.

La Cambogia riparte

La Cambogia si prepara ad accogliere i turisti completamente vaccinati. E lo farà dal prossimo 30 novembre e senza che venga osservato un periodo di quarantena, a patto che si soggiorni almeno cinque giorni in aree designate. Ma in generale, la riapertura del Paese avverrà per fasi, a cominciare da Sihanoukville e dalle isole Koh Kong, sul golfo di Thailandia.

Ai turisti stranieri in arrivo sarà richiesto di presentare un documento che certifichi il completamento del ciclo vaccinale, oltre a un test Pcr e alla conferma di prenotazione di un hotel. Poi, dopo 5 giorni, sarà possibile viaggiare liberamente attraverso la Cambogia.

Cuba riapre al turismo

Anche l’isola più caraibica che esista, Cuba, è pronta a riaprire le frontiere ai viaggiatori internazionali a partire dal 15 novembre, togliendo anche obbligo di presentare un test Pcr negativo per coloro che arrivano in uno dei qualsiasi aeroporti dell’isola, sebbene debbano dimostrare di essere stati immunizzati con uno dei vaccini autorizzati dall’Oms.

Israele riapre ai turisti individuali

Il giorno 1 novembre ha riaperto i confini ai turisti internazionali anche Israele. Le condizioni in questo caso sono piuttosto semplici: non bisogna avere soggiornato o transitato in un Paese della lista rossa nei 14 giorni precedenti l’ingresso; il vaccino cui si è stati sottoposti deve essere approvato dall’Oms e l’ingresso nel Paese deve avvenire dall’aeroporto internazionale Ben Gurion.

Chi viaggia deve inoltre presentare un test Pcr negativo, effettuato fino a un massimo di 72 ore prima dell’arrivo e sarà sottoposto a un Pcr e un test sierologico all’aeroporto di Tel Aviv.

Gli Stati Uniti riaprono i confini

Ad aprire i confini a partire dall’8 novembre sono anche gli Stati Uniti, probabilmente tra i Paesi più attesi dai turisti di tutto il mondo. Le regole che si dovranno seguire sono ancora in via di definizione. Tuttavia, la Casa Bianca ha pubblicato delle linee guida sui viaggi che potete trovare qui.

Riapre anche la Thailandia

Ha riaperto i suoi confini, eliminando la quarantena per i viaggiatori vaccinati, anche quel paradiso chiamato Thailandia. Sono diverse le norme di viaggio da seguire, per questo motivo vi rimandiamo all’approfondimento al riguardo.

Cosa fare al rientro in Italia dai Paesi extraeuropei

Nonostante la riapertura dei confini, agli italiani non è ancora concesso viaggiare in molti dei Paesi già aperti al turismo. Infatti, secondo la normativa vigente e in vigore fino al 15 dicembre 2021, possiamo dirigerci per turismo nei Paesi dell’Elenco C (Paesi dell’Ue e dello Spazio Schengen) e nelle destinazioni che si trovano nell’Elenco D.

Cosa fare al ritorno in Italia da un Paese dell’Elenco D

Fanno attualmente parte dell’Elenco D i seguenti Paesi: Arabia Saudita, Australia, Bahrein, Canada, Cile, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Giordania, Kosovo, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Qatar, Ruanda, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale, basi britanniche nell’isola di Cipro), Repubblica di Corea, Singapore, Stati Uniti d’America, Ucraina, Uruguay, Taiwan, Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao.

Dal 26 ottobre al 15 dicembre 2021 (fatta salva la possibilità di adottare provvedimenti diversi in questo lasso di tempo), all’ingresso/rientro in Italia è obbligatorio:

  • compilare il digital Passenger Locator Form (dPLF) e presentarlo, sul proprio dispositivo mobile o in versione cartacea, al vettore al momento dell’imbarco, e a chiunque sia preposto a effettuare i controlli;
  • presentare alla compagnia aerea, all’atto dell’imbarco, e a chiunque sia deputato a effettuare i controlli, il Green Pass rilasciato al completamento del ciclo vaccinale;
  • presentare al vettore, all’atto dell’imbarco, e a chiunque sia preposto a effettuare i controlli, un certificato che attesti il risultato negativo di un test molecolare o antigenico, condotto con tampone, effettuato nelle settantadue ore precedenti l’ingresso in Italia, da mostrare a chiunque sia preposto ad effettuare questa verifica. Il termine è ridotto a quarantotto ore per gli ingressi dal Regno Unito.

In caso di mancata presentazione della certificazione vaccinale è comunque possibile entrare in Italia, ma alle seguenti condizioni:

  • sottoporsi a test molecolare o antigenico condotto con tampone e risultato negativo, nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia (termine ridotto a 48 ore per gli ingressi dal Regno Unito);
  • sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria (informando la ASL competente per attivare la sorveglianza) presso l’indirizzo indicato nel dPLF, raggiungibile solo con mezzo privato, per un periodo di cinque giorni;
  • effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico, condotto con tampone, al termine dei cinque giorni di isolamento.

Diversa la situazione per chi rientra da Canada, Giappone o Stati Uniti. È possibile fare ingresso in Italia, infatti, anche con una certificazione di guarigione rilasciata dalle Autorità sanitarie locali. Nel caso in cui non vi siano altri soggiorni o transiti in Paesi diversi dai tre qui menzionati, nei quattordici giorni precedenti l’ingresso in Italia, chi vuole entrare/rientrare da questi Paesi senza sottoporsi a isolamento deve presentare:

  • passenger Locator Form debitamente compilato;
  • certificato di vaccinazione o di guarigione, rilasciato dalle Autorità sanitarie locali competenti;
  • risultato negativo di test molecolare o antigenico condotto con tampone nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia.

In assenza di certificato di vaccinazione o di guarigione, si deve comunque effettuare il test pre-partenza e, all’arrivo, è necessario sottoporsi a isolamento fiduciario per 5 giorni, con successivo test.

Cosa fare al ritorno in Italia da un Paese dell’Elenco E

Come detto in precedenza, non è possibile viaggiare per turismo nei Paesi dell’Elenco E, ovvero tutti quelli non presenti nelle liste C e D.  Gli unici motivi per cui sono consentiti gli spostamenti sono: lavoro, salute, studio, assoluta urgenza, rientro presso il domicilio, l’abitazione o la residenza propria o di persona, anche non convivente, con cui vi sia una relazione affettiva stabile e comprovata.

In questi casi, è obbligatorio:

  • compilare il digital Passenger Locator Form da mostrare in cartaceo o sul proprio dispositivo mobile al vettore, al momento dell’imbarco, e a chiunque sia preposto a effettuare i controlli;
  • presentare alla compagnia aerea, all’atto dell’imbarco, e a chiunque sia preposto ai controlli, un certificato che attesti il risultato negativo di un test molecolare o antigenico, condotto con tampone, effettuato nelle settantadue ore precedenti l’ingresso in Italia;
  • sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria (informando la ASL competente per attivare la sorveglianza) per un periodo di dieci giorni, presso l’indirizzo indicato sul dPLF, raggiungibile solo con mezzo privato;
  • al termine dei dieci giorni di isolamento è obbligatorio effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico, condotto con tampone.

Corridoi turistici Covid-free

Diverse le regole per viaggiare verso i Paesi per cui sono stati aperti i Corridoi turistici Covid-free. Per maggiori informazioni al riguardo vi invitiamo a cliccare qui.

Si ricorda, tuttavia, che le regole sono in continuo mutamento. Per questo motivo, prima di organizzare un viaggio, è opportuno visionare il sito del Ministero degli Esteri ViaggiareSicuri.