Una mostra da record nella grotta a 70 metri di profondità

In una delle meraviglie del Carso triestino è stata organizzata un'originale esposizione

La Grotta delle Torri di Slivia è considerata una delle meraviglie del Carso triestino, per via dell’incredibile ricchezza di concrezioni che si possono ammirare.

A 70 metri di profondità è stata allestita un’originale mostra d’arte, Silent Spaces. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione culturale Typos, nata in memoria del grafico triestino Marco Stulle, che per il quarto anno consecutivo ha pensato a un evento inedito.

La mostra comprende 10 opere di arte grafica su alluminio grandi tra i 2 e i 6 metri, collocate tra le concrezioni millenarie della grotta. I visitatori sono raccolti in gruppi e, in silenzio, vengono accompagnati nel percorso guidato.

La grotta si sviluppa in vani adornati di bellissime vele, stalattiti e stalagmiti, alte fino a 7 metri e pesanti anche 10 tonnellate. Le più famose sono le torri stalagmitiche, un gruppo di otto concrezioni di misure diverse, da cui la grotta prende il nome.

Gli ingressi alla grotta sono due: un pozzo naturale profondo circa 30 metri, dal quale è possibile calarsi solo con attrezzature speleologiche, e un ingresso artificiale che, attraverso una scalinata di 200 gradini, conduce il pubblico al cuore della grotta. Sarà quest’ultimo a essere impiegato per le visite alla mostra temporanea.

La cavità si trova sotto una delle proprietà dell’azienda agricola Le Torri di Slivia a Duino Aurisina, in provincia di Trieste, ed è un esempio di tutela attiva di un sito naturalistico nato da una stretta collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Trieste e con la Facoltà di Geologia dell’Università di Trieste.