1000 km a piedi, l’impresa del cuore di Mikhael e del cane Viktor

Un ragazzo, un cane e un progetto molto importante

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SiViaggia

Redazione

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Fatica, soddisfazioni e tante sorprese, sono questi gli ingredienti principali delle avventure “a 6 zampe” del 23enne Mikhael e del suo amico a quattro zampe, Viktor.

Mikhael è di Zelo Buon Persico, in provincia di Lodi, frequenta l’università e attraversa l’Europa a piedi con il suo inseparabile weimaraner di 4 anni.

La sua avventura è iniziata circa 3 anni fa, quando ha adottato Viktor e insieme hanno fatto la loro prima vacanza a piedi. Da allora non si sono più fermati e, ancora oggi, camminano con un obiettivo ben preciso: sostenere il progetto “Lottiamo contro il Neuroblastoma” dell’associazione Una-Milano Onlus, per la ricerca e la cura dei tumori infantili.

Tre sono stati i viaggi che fino ad ora i due globtrotter hanno percorso insieme, documentandoli sulla pagina Facebook “1000km a piedi contro il neuroblastoma”, e non intendono fermarsi. La scorsa estate sono partiti alla volta di Nizza dirigendosi poi verso le montagne e raggiungendo così Ginevra, Losanna e Aosta. Sempre insieme, passo dopo passo, zampa dopo zampa. Dormendo dove capitava, in tenda o su una panchina, a volte addirittura sull’asfalto, e toccando con mano la solidarietà delle persone incontrate lungo il loro cammino.

Quest’inverno, invece, sempre con il trasportino per Viktor, sono partiti alla volta di Parigi, la città dell’amore per antonomasia. La particolarità di questo viaggio è stata la scelta di non indossare abbigliamento invernale ma t-shirt e pantaloncini, proprio come d’estate. Una sfida personale, ha detto Mikhael, e un modo per viaggiare leggero, dato che “ciò che non mi serve, mi pesa”.

Durante i loro viaggi nulla è programmato, camminano circa 40 Km al giorno (come è successo nell’avventura parigina) seguendo percorsi improvvisati. Dopotutto, fa parte dell’avventura, non sapere dove ogni nuovo giorno ci porterà. Certo, anche Mikhael e Victor nelle loro imprese hanno incontrato difficoltà. Le principali solitamente sono il buio e il maltempo ma niente riesce a impedire loro di raggiungere il traguardo, specie se possono aiutare chi è meno fortunato di noi.

Sostenere la ricerca è molto importante e ognuno di noi dovrebbe dare un piccolo contributo. Insieme possiamo davvero fare la differenza. “Chi salva un bambino, salva un mondo intero”.

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Fonte: Facebook
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