Matera: “Non vogliamo turisti”. La frase shock al New York Times

Alla vigilia di un anno importantissimo per Matera, il tono del primo cittadino ha destato scompiglio

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Redazione

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“We don’t want tourists” (“Non vogliamo turisti”). Così ha esordito l’intervista del Sindaco di Matera al New York Times.

Anche la giornalista Danielle Pergament era stupefatta. “We don’t want to be occupied by tourists” (“Non vogliamo essere invasi dai turisti”), ha ribadito Raffaello De Ruggieri, nel caso non fosse stato abbastanza chiaro.

Alla vigilia di un anno importantissimo per Matera, che nel 2019 sarà Capitale europea della cultura, il tono perentorio del primo cittadino ha destato scompiglio nel mondo.

Se si considera che moltissimi sono i turisti – tanti dei quali stranieri – che ogni giorno visitano la Città dei Sassi c’è da chiedersi se vale la pena inserire nella propria lista dei viaggi da fare il prossimo anno anche Matera.

Eppure Matera, rinata dalle ceneri come la Fenice, oggi è un vanto per l’Italia intera. Se si pensa che nel 1952 una legge nazionale aveva stabilito lo sgombero totale dei famosi Sassi di Matera, costringendo i 15mila abitanti di allora a trasferirsi nei nuovi quartieri e che quella che ora è un’attrazione turistica era la vergogna dell’Italia davvero bisognerebbe ringraziare i turisti che ora affollano numerosi i vicoli tra i Sassi.

E che superò brillantemente persino i danni del terremoto dell’Irpinia del 1980 che la danneggiò in parte.
Nel 1986 Matera fu infine avvantaggiata da una nuova legge nazionale che finanziò il recupero degli antichi rioni, ormai degradati da oltre trent’anni di abbandono.

Cosa sarebbe Matera, infine, se attori e registi non l’avessero scoperta, rivalutata e fatta conoscere nel mondo scegliendo la sua particolare geografia e architettura per girare i loro film? Il primo fu Carlo Lizzani che nel 1949 vi ambientò il documentario “Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato”. Poi arrivarono Mario Volpe con “Le due sorelle” e Alberto Lattuada con “La lupa”. Poi negli Anni ‘60 Pasolini con “Il Vangelo secondo Matteo” e molti altri fino al ’79 quando Francesco Rosi vi ambientò “Cristo si è fermato a Eboli”. Finché a metà degli Anni ’80 non arrivarono gli americani, con Richard Gere che interpretò “King David”, Mel Gibson che diresse “La passione di Cristo” (e forse ci tornerà pure). C’è stata persino “Wonder Woman” nel 2017 e, di recente, il regista australiano Garth Davis che ha girato “Maria Maddalena”.

Molto probabilmente il Sindaco di Matera è stufo di vedere turisti indisciplinati, che mangiano per i vicoli dei Sassi e gettano la spazzatura per terra o che invadono gli ambienti dei privati cittadini solo per scattarsi un selfie, magari anche sfocato. Deve essere per forza a questi turisti che si riferisce quando afferma di non volere i turisti in città. Del resto è lo scotto che devono pagare quei luoghi presi d’assalto dalle orde di visitatori e che soffrono del cosiddetto effetto dell”overtourism’.

Proprio di recente, qualche altoatesino ha espresso lo stesso pensiero a proprosito del Lago di Braies, che dopo essere statio al centro della fiction Tv “Un passo dal cielo” è stato letteralmente preso d’assalto.