Leggende metropolitane

Passano di bocca in bocca e ogni volta si infarciscono di dettagli. Sono le leggende metropolitane che si tramandano nei diversi Paesi del mondo

Informarsi prima di partire. Sempre. Soprattutto quando le vostre destinazioni sono vittime, per svariati motivi, di storie che spaventano il povero turista ignaro. Tante sono le leggende metropolitane raccontate nelle grandi città mondiali. E conoscerne la loro falsità vi aiuterà a partire più tranquilli. Oppure maggiormente prevenuti.

Se andate a New York, non abbiate paura dei coccodrilli delle fogne. Uno storico passaparola racconta di giganteschi rettili che affollano il sistema fognario della Grande Mela. Sono di colore bianco, per via della lontananza dalla luce del sole. Vi rassicuriamo: mai avvistati alligatori liberi per New York. Soltanto dei serpenti che parrebbe abbiano resistito ai flussi degli scarichi. Magra consolazione, effettivamente.

In Sicilia circola invece la fantasia del “tirasciatu”: sembrerebbe che questa tipologia di lucertola, attirata dall’odore del latte, entri nelle bocche dei lattanti, soffocandoli. In realtà il Chalcides Ocellatus, sauro molto diffuso nel sud Italia e nel Nord Africa, è completamente inoffensivo e con un’alimentazione a base principalmente d’insetti. E, soprattutto, non mangiano latticini.

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Si racconta invece che in Svizzera si pratichi uno strano “sport”, quello del lancio di vipere dal cielo, da parte di alcuni terroristi “verdi”. State tranquilli, il cielo qui è sempre limpido e sereno. C’è chi dice poi che a Phuket dispensino droghe gratuitamente: alcune persone le metterebbero in vani nascosti della borsa per farvi diventare trafficanti inconsapevoli, con la complicità di portieri d’albergo o di altri membri dello staff. A meno che non vi siate fatto qualche nemico in qualche gang malavitosa, impossibile.

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Diversi secoli fa uno scrivano di nome Adamnan scrisse una biografia su San Colombano e sui suoi viaggi. Secondo gli scritti, un giorno il santo arrivò sul fiume Ness e mandò uno dei suoi compagni sull’altra riva a prendere una barca là ormeggiata. Quando un mostro gli si avventò contro con “un grande ruggito e la bocca spalancata”, il santo ordinò alla creatura di andarsene facendolo scappare terrorizzato. Indovinate voi di quale leggenda si parla.

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In Cina c’è chi teme che i documenti fotocopiati siano riutilizzati per falsificare carte e permessi necessari per l’espatrio degli emigranti. Tranquilli, di leggende metropolitane ne esistono tante. Forse troppe. Confidate pure nel vostro buon senso. Ed incrociate le dita: non si sa mai…