“Italia ci manchi”, il Forbes elogia il vino italiano

Agli statunitensi manca l'Italia e il nostro vino di qualità: l'elogio del Forbes al Belpaese

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Redazione

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Continuano gli elogi da parte delle testate giornalistiche straniere per l’Italia e tutto quel che la riguarda. Omaggi che sono stati fatti ai nostri borghi, ai meravigliosi laghi e ai cammini che attraversano il Belpaese. E oggi è il turno del vino nostrano che viene ampiamente celebrato dal Forbes, prestigiosa rivista statunitense.

Italia ci manchi“, titola così Cathy Huyghe il suo pezzo sul vino italiano. E lo fa perché in questo periodo di pandemia la giornalista ha chiesto a se stessa, ai suoi amici e ai suoi colleghi, quale fosse l’esperienza di cui avevano più nostalgia e che non vedevano l’ora di tornare a fare.

E nelle risposte ricevute non sono emersi dubbi: la destinazione di viaggio più bramata dagli statunitensi è assolutamente l’Italia. In particolare, le persone a cui lei ha rivolto la fatidica domanda, desideravano atterrare il prima possibile in mete come Sicilia, Siena e Sardegna.

Anche se poi, la stessa giornalista ha affermato che durante i discorsi affrontati sullo Stivale emergeva fuori un po’ di tutto, dal Vermentino ligure allo Chardonnay piemontese. In sostanza ogni riposta portava sempre alla stessa conclusione: “se è italiano è giusto”.

Sorpresa del suo stesso annuire di fronte a discorsi un po’ troppo ampi, Huyghe ha realizzato la cosa più importante: quello che stavano commentando – e di cui sorridevano – era il ricordo indelebile dell’Italia e dell’esperienza del bere vino proprio nel nostro Paese.

Quel modo di vivere che non vedono l’ora di poter sperimentare di nuovo, quella sensazione di italianità che più di qualsiasi bottiglia o città o cantina specifica, manca in assoluto di più agli statunitensi.

La giornalista, inoltre, ha sottolineato che chiaramente è possibile bere vino italiano e condividerlo con gli amici, senza essere fisicamente presenti in Italia, anche negli States. Tuttavia, non è questo che vogliono. Infatti, continua citando un suo amico che al riguardo ha affermato: “bere vino italiano durante il Covid-19 è come lo stile di canto di chiamata e risposta, tranne per il fatto che non c’è risposta alla chiamata“.

Ma la verità, conclude Cathy Huyghe, è che “per gli amanti del vino e gli appassionati di viaggi, quell’assenza di adrenalina e ispirazione data dalle partenze e che l’Italia sa offrire abilmente ai suoi visitatori, non rende le persone sé stesse o almeno non quelle che si era soliti riconoscere più spesso allo specchio.”

Insomma, viaggiare manca a tutti e agli statunitensi manca particolarmente l’Italia e il vino che produciamo. E noi, ovviamente, comprendiamo a 360° la loro nostalgia.

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