In India l’Holi Festival, la festa dei colori

La celebrazione indù con canti, balli e spargimento di polvere colorata

In India è una delle feste più attese dell’anno. L’Holi Festival, famoso in tutto il mondo, è tra le più antiche celebrazioni indù della stagione primaverile e coinvolge migliaia di persone. Le immagini che arrivano dall’India, Bangladesh, Nepal e Pakistan ritraggono volti coloratissimi e di impressionante bellezza.

Conosciuta come la festa dei colori, della gioia, dell’amore e del divertimento, in tutto il Paese adulti e bambini aspettano questa ricorrenza che autorizza a lanciare bombe d’acqua sugli gli altri per le strade. I festeggiamenti, che durano due giorni, prevedono canti, balli e lancio di polvere colorata per le vie delle città e dei villaggi. Le persone con i volti dipinti si trasformano in veri e propri arcobaleni e si buttano reciprocamente addosso secchi di vernice o polvere colorata.

La tradizione vuole l’accensione di un falò che celebra la vittoria del bene sul male. Il termine Holi, infatti, significa “brucia” e lo spirito del male viene simbolicamente bruciato in un falò. Il festival ha origine dalla mitologia induista: il dio Krishna, geloso della bellezza e del candore della pelle dell’amata Radha, un giorno le dipinse la faccia con dei colori. Ecco perché l’Holi è anche la festa degli innamorati, che si colorano il viso a vicenda in segno d’amore: una via di mezzo tra le nostre feste di Carnevale e San Valentino.

La festa simboleggia la vittoria del bene sul male, l’arrivo della primavera e l’addio all’inverno. Ma è anche un momento di incontro e di puro divertimento. E’ la giornata in cui si dimenticano i dolori e si perdona. In questa occasione vengono meno anche le rigide strutture sociali: ricchi e poveri, vecchi e giovani, uomini e donne festeggiano e scherzano insieme. Tradizione vuole che le vedove nella cultura Hindu debbano rinunciare ai piaceri terreni, perciò non festeggiano l’Holi. Unica eccezione riguarda le donne nel rifugio di Vrindavan che sono state abbandonate dalle loro famiglie.