Green Pass con dose booster, come funziona per i viaggi

In Italia è partita la somministrazione della terza dose di vaccino anti Covid-19, una guida per scoprire cosa cambia per il Green Pass per poter viaggiare all'estero

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Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

La quarta ondata di Covid è tornata a far paura in Europa e non solo. Motivo per cui, in Italia e in molti altri posti del mondo, si è cominciato a procedere con la somministrazione della terza dose di vaccino.

Ma quando si ottiene il “nuovo” Green Pass? Quanto vale? E, soprattutto, si è liberi di viaggiare o bisogna aspettare i 14 giorni canonici per rendere di nuovo valida la certificazione vaccinale? Ecco a voi una piccola guida per sciogliere ogni dubbio.

Green Pass con dose booster

Nel nostro Paese il via alla vaccinazione con dose aggiuntiva è stato dato il 20 settembre 2021. E la buona notizia a tal proposito è che le nuove certificazioni per “terza dose” vengono emesse entro le 48 ore dalla vaccinazione.

Ma non solo, ancor più positivo è che queste hanno una validità di 9 mesi a partire dalla data della somministrazione della dose aggiuntiva, e che sono rilasciate direttamente con il numero di vaccinazioni effettuate.

Cosa cambia per chi riceve la terza dose

Per chi riceve la terza dose di vaccino, nel caso di completamento del ciclo vaccinale dopo due dosi, nel certificato è indicato in “numero di dosi effettuate / numero totale dosi previste per ciclo vaccinale completo3 di 3.

Vaccinati con Jonson & Jonson

I cittadini italiani vaccinati con il siero Janssen, prodotto dalla casa farmaceutica americana, possono già prenotarsi in molte regioni italiane per la dose di richiamo, che è somministrata a 180 giorni dall’iniezione primaria. In questo caso, la cosiddetta dose booster, è effettuata con un vaccino a mRna Pfizer o Moderna.

Per quanto riguarda il Green Pass, invece, in “numero di dosi effettuate / numero totale dosi previste per ciclo vaccinale completo” vi è indicato 2 di 2, anche per coloro che hanno ricevuto una dose unica dopo la guarigione da infezione da Covid-19.

Come ottenere il Green Pass dopo la dose booster

Il Green Pass dopo la terza dose arriva attraverso l’emissione di un nuovo certificato verde, sempre sotto forma di codice QR, da mostrare nei luoghi in cui è obbligatorio farlo. Tutti riceveranno via SMS o email un messaggio contenente un nuovo codice AUTHCODE per scaricare la certificazione aggiornate.

Nel caso in cui non doveste riceverlo entro le 48 ore dalla vaccinazione, potete provare a recuperarlo autonomamente sul sito del governo. I precedenti Green Pass, una volta emesso quello nuovo, perdono la loro validità.

Green Pass per chi si è vaccinato all’estero

I vaccini validi per ottenere in Italia il Green Pass sono quelli approvati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e inseriti nel Piano nazionale vaccini. Ad oggi: Comirnaty di Pfizer-BioNtech, Moderna, Vaxzevria (AstraZeneca), Janssen (Johnson & Johnson).

Tuttavia, sono riconosciuti equivalenti i seguenti vaccini somministrati dalle autorità sanitarie nazionali competenti estere:

  • vaccini per i quali il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio è lo stesso dell’Unione Europea;
  • Covishield (Serum Institute of India), prodotti su licenza di AstraZeneca;
  • R-CoVI (R-Pharm), prodotto su licenza di AstraZeneca;
  • Covid-19 vaccine-recombinant (Fiocruz), prodotto su licenza di AstraZeneca.

Si precisa che tali vaccini sono considerati validi ai fini dell’emissione della Certificazione verde Covid-19 a favore dei cittadini italiani (anche residenti all’estero), dei loro familiari conviventi e dei cittadini stranieri che risiedono in Italia per motivi di lavoro o studio, indipendentemente dal fatto che siano iscritti al Servizio Sanitario Nazionale o al SASN (Assistenza Sanitaria al Personale Navigante), nonché di tutti i soggetti iscritti a qualunque titolo al Servizio Sanitario Nazionale che sono stati vaccinati all’estero contro il SARS-CoV-2.

Inoltre, fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di ingressi transfrontalieri, i certificati di vaccinazione rilasciati dalle autorità sanitarie nazionali competenti estere, a seguito di vaccinazione con vaccini autorizzati da EMA o con i vaccini equivalenti, sono considerati come equipollenti alla Certificazione verde Covid-19.

È fondamentale, per di più, che le certificazioni vaccinali, in formato cartaceo e/o digitale, siano redatte almeno in una delle seguenti lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo o tedesco. Nel caso in cui il certificato non fosse stato rilasciato in una delle cinque lingue indicate, è necessario che venga accompagnato da una traduzione giurata.

Per quanto riguarda la validità, è la stessa prevista per la certificazione verde Covid-19 emessa dallo Stato italiano. In sostanza, valgono un anno dall’ultima dose ricevuta.

Green Pass con vaccino non autorizzato dall’EMA

Chi ha effettuato una vaccinazione con dei prodotti non autorizzati dall’EMA può fare una dose booster con un vaccino a mRna avendo, perciò, diritto al Green Pass.

Quanto detto è ciò che prevede una circolare del ministero della Salute che sottolinea come i “soggetti vaccinati all’estero con un vaccino non autorizzato da EMA possono ricevere una dose di richiamo con vaccino a mRna nei dosaggi autorizzati per il ‘booster’ (30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty di Pfizer/BioNTech; 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax di Moderna) a partire da 28 giorni e fino a un massimo di 6 mesi (180 gg) dal completamento del ciclo primario”.

Una notizia importantissima per coloro che hanno ricevuto la vaccinazione con prodotti russi e cinesi non attualmente riconosciuti dall’Agenzia europea del farmaco e che in questo modo hanno diritto al Green Pass. “Il completamento di tale ciclo vaccinale integrato – si precisa – è riconosciuto come equivalente ai sensi dell’art. 9, comma 1, lett. b) del decreto legge 22 aprile 2021 n. 52, convertito con modificazioni dalla legge 17 giugno 2021, n. 87”.

La situazione nel Regno Unito

Il Regno Unito, le cui regole di viaggio sono cambiate da poco, starebbe pensando a una stretta per i viaggiatori internazionali che non hanno ricevuto la dose booster.

In sostanza, coloro che decideranno di non inocularsi la terza dose di vaccino potrebbero doversi sottoporre nuovamente a quarantena al fine di arginare la diffusione delle varianti del virus.

La stretta “non accadrà immediatamente, ma accadrà”, così ha riferito un funzionario del governo alle testate locali. Nulla di definito, per il momento, ma stando alle prime anticipazioni, potrebbero essere esentati dalla quarantena coloro i quali abbiano prenotato il richiamo e siano in attesa di un appuntamento per l’iniezione del booster.

Si potrà viaggiare subito dopo aver ricevuto la terza dose

Per quanto riguarda l’Unione europea, per il momento non cambia niente in fatto di viaggi all’estero se si viene vaccinati con la dose booster. Infatti, sia per il monodose, sia per gli altri vaccini viene solo estesa la validità del Green Pass per altri 9 mesi dalla data di somministrazione. L’unica pecca è dover attendere almeno 48 ore per ottenere il “nuovo” Green Pass.

La Commissione europea rimane “all’erta per vedere se e come il certificato digitale Covid Ue dovrà essere aggiornato per mantenersi al passo con le conoscenze scientifiche sul Covid-19 e sull’immunità“, in particolare per quanto riguarda la terza dose di vaccino.

Secondo la viceportavoce capo della Commissione Dana Spinant questa “è una situazione che evolve e muta col tempo” e tutte le questioni legate all’immunizzazione “vengono seguite con attenzione dagli scienziati e dalle nostre agenzie“. Nel regolamento sul certificato digitale Covid il trattamento “giuridico” della terza dose di vaccino “non è chiarito, perché la legge è stata redatta molto prima che si discutesse del booster“.

In sostanza, il Green Pass dopo la terza dose per viaggiare all’estero è valido senza necessità di attendere i canonici 14 giorni a seguito della somministrazione della dose booster. Anzi, la sua validità viene estesa per altri 9 mesi. Ma stando a quanto potrebbe accadere nel Regno Unito, non c’è da escludere che la situazione, per i non oculati con terza dose, potrebbe cambiare presto.