In Giordania saranno aperti nuovi itinerari grazie all’aiuto degli italiani

Sarà un gruppo di esperti italiani ad aprire nuovi sentieri e percorsi alla scoperta della Giordania meno nota

Sarà un gruppo di esperti italiani ad aprire nuovi sentieri e percorsi alla scoperta della Giordania.

È partita da poco la spedizione del CAI (Club Alpino Italiano), in collaborazione con l’Ente del turismo giordano, composta da 13 alpinisti italiani di fama internazionale che andranno, come veri pionieri, alla scoperta degli angoli più ameni del deserto. Saranno loro ad aprire nuove vie di arrampicata e percorsi canyoning intorno alla zona di Showbak.

Questa splendida ma meno nota zona della Giordania si trova tra Wadi al Marmath e Wadi Malaga, a una trentina di chilometri da Petra, ed è conosciuta soprattutto per la fortezza crociata di Montréal, un castello medievale ancora in parte da diseppellire, dove sta lavorando un’équipe archeologica italiana.

Il gruppo di alpinisti del CAI sarà affiancato da esperti locali, escursionisti, alpinisti e canyoneer, che supporteranno la spedizione italiana con le loro conoscenze del territorio.

I nostri esperti andranno in Giordania per tracciare gli itinerari all’interno dei vari canyon (o wadi) in quella zona, dando loro anche dei nuovi nomi che saranno poi utilizzati per promuovere il turismo d’avventura e sportivo a livello internazionale.

L’altro obiettivo di questa spedizione è quello di far conoscere ai turisti altri bellissimi luoghi della Giordania che non siano solo Petra, il Wadi Rum o il Mar Morto, i siti più turistici del Paese.

Gli italiani stanno contribuendo tantissimo allo sviluppo turistico della Giordania. Basti pensare alla numerose spedizioni archeologiche fatte di recente proprio dai nostri esperti e dai nostri studiosi. Qualcuno parla di una seconda Petra, altri di incredibili rovine di città sconosciute. Insomma, la Giordania riserva sempre tante sorprese.