Il Giappone è la meta numero uno dell’estate degli italiani

Tutti i motivi che spiegano perché sempre più turisti stanno andando nel Paese del Sol Levante

Tutti pazzi per il Giappone. Quest’estate potrebbe essere la meta delle vacanze numero uno al mondo. ‘Potrebbe’ perché finché non sono partiti tutti non si possono trarre conclusioni.

Tuttavia basta dare un’occhiata alle prenotazioni per capire che l’estate del 2018 vedrà un boom di turisti nel Paese del Sol Levante.

Merito della crescita va soprattutto al valore della moneta locale, lo yen, che negli ultimi anni è diminuito sempre più. Se una volta il Giappone era percepito come un Paese costoso, oggi non è più così.

Inoltre, con più voli e quindi maggiore offerta l’isola è anche più facilmente raggiungibile. Facendo scalo negli Ermirati Arabi, per esempio, le cui compagnie aeree offrono tariffe estremamente vantaggiose, si può risparmiare anche sul biglietto aereo, che poi è la voce che più incide in un viaggio.

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Poi c’è la questione legata alla sistemazione in hotel. Se le grandi catene nipponiche o interazionali di alberghi a quattro o cinque stelle possono avere prezzi elevati, oggi il Giappone ha ampliato notevolmente la propria offerta alberghiera proponendo soluzioni alternative. Oltre a poter dormire nei tradizionali ryokan, dallo stile tipicamente giapponese, con il pavimento di tatami su cui poggia il futon (letto) e le porte scorrevoli, che costano poco (si possono prenotare sul sito della Ryokan Association), oggi si possono affittare case tradizionali da soli o in condivisione (le gaijin-house) anche nelle grandi metropoli come a Tokyo, Kyoto, Kanazawa e Fukuoka oppure si può prendere in affitto una sola camera (minshuku) nelle case private. Infine, oggi si può anche fare l’esperienza di dormire in un tempio buddista. Alcuni templi ammettono la presenza di ospiti anche durante la meditazione Zazen, altri forniscono semplicemente alloggio ai turisti. E poi ci sono i nuovi glamping, anche alle porte delle grandi città, come il Circus OutDoor Tokyo di Okutama, a sole due ore dlla Capitale. Tutte soluzioni decisamente più economiche di un hotel di lusso, magari in un grattacielo di cristallo, ma decisamente autentiche.

Muoversi da soli in Giappone senza doversi appoggiare a un tour operator non è difficile. Tutto funziona così perfettamente che è sufficiente procurarsi gli orari di metropolitana, autobus e treni per non salire mai sul mezzo sbagliato in quanto sono puntualissimi. Chi vuole noleggiare un’auto può impostare il navigatore nella propria lingua per arrivare ovunque senza sbagliare. Nelle grandi città come Tokyo si possono seguire le linee sul marciapiede per giungere alla destinazione desiderata (un po’ come il filo d’Arianna).

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L’unico inconveniente in Giappone, si sa, è la lingua. Pochi, se non nelle grandi metropoli, parlano inglese. Quindi, o ci si fa capire a gesti oppure si ingaggia una guida locale come i Travel Angels, giapponesi o stranieri (anche italiani) che vivono in Giappone e che si mettono a disposizione dei turisti accompagnandoli ovunque. I loro servizi sono molto più economici di quelli di un’agenzia viaggi.

Questi sono i motivi pratici che spingono sempre più turisti a visitare il Giappone. In sintesi, è diventato un Paese più facile da raggiungere e da visitare e molto più economico di un tempo. Per il resto, cosa c’è da vedere? Di tutto. Il Giappone non è diverso, è proprio un altro mondo rispetto all’Italia, all’Europa e a qualunque altro posto al mondo. Luoghi meravigliosi, natura pazzesca, persone originali: è un Paese di contrasti, la cui cultura millenaria è così differenze da affascinare prima ancora di essere partiti.

Secondo l’Organizzazione mondiale del turismo (OMT) è dal 2012 che gli afflussi turistici in Giappone sono in costante crescita. Fino alla fine del 2017 l’incremento è stato del 250%, il dato più alto tra quelli dei Paesi rilevati dall’agenzia delle Nazioni Unite. E, secondo i dati comunicati dall’Ente del turismo giapponese, fino a giugno 2018 la crescita è stata del 15,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E gli italiani? Quelli giunti sull’isola in questi primi sei mesi sono stati 66.500 (+18,3%), a giungo ne sono stati registrati 11.000 (+32,1%).

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