Da Como a Fano: 420 km a piedi, le tappe imperdibili

Se litigate con vostra moglie e volete "fare un giro" per smaltire la rabbia ecco come godervi il cammino da Como a Fano

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Se, come il 48enne di Como, litigate con vostra moglie (o marito) e volete “fare un giro” per smaltire la rabbia arrivando fino a Fano, vi diamo qualche dritta per godervi davvero il cammino.

Innanzitutto, fate delle tappe interessanti, visitando anche i luoghi che attraversate, conoscendo i “locals” e sedendovi a tavola provando la cucina locale. I chilometri da percorrere a piedi sono circa 420, con un dislivello di 350 metri. Scegliete delle strade secondarie, passando attraverso paesini, campagne e cittadine storiche.

La prima che s’incontra lungo questo itinerario è proprio una delle città più storiche della Brianza (la zona che c’è tra Como e Milano): Monza. Sono tante le attrazioni da vedere, ce ne sono per ogni gusto. Dal punto di vista storico, imperdibile è la Villa Reale, una delle meraviglie realizzate da Giuseppe Piermarini, una immensa reggia nel verde, con 700 stanze, voluta nel 1777 da Ferdinando d’Asburgo come residenza di campagna.

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La VIlla e il parco di Monza @iStock

Ma soprattutto da vedere è il Duomo con la Cappella di Teodolinda, la Regina dei Longobardi che, grazie a una lungimirante visione di cultura di pace, ha lasciato un segno indelebile dal Medioevo fino ai giorni nostri. Per chi ha un animo green, il parco di Monza è il polmone verde recintato più grande d’Europa e per gli amanti dello sport, è la sede del circuito di Formula Uno più famoso d’Italia.

Seguendo le strade secondarie molto probabilmente salterete a piè pari Milano, quindi la tappa imperdibile successiva è una vera chicca: il Parco della preistoria di Truccazzano, nel Parco Adda. All’interno di cento ettari di bosco è stato ricreato un ambiente preistorico, con una trentina di animali di dimensioni giganti ma anche piante e ambienti naturali come dovevano essere milioni di anni fa.

Camminando lungo la Strada provinciale SP415 si passa da Crema, un’altra città lombarda che vale una sosta, con le sue chiese e i palazzi e una tappa gastronomica imperdibile per provare i famosi “turtèi” (“tortelli”). Da non confondere con Cremona, tappa successiva, famosa per il torrone, per il Torrazzo (simbolo della città), il Battistero e le vestigia del castello di Santa Croce.

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Il centro storico di Crema @Shutterstock

Proseguendo verso l’Emilia dopo altri 50 km si attraversa il celebre borgo di Brescello, che riporta immediatamente alla memoria i luoghi di Don Camillo e Peppone. Dove fermarsi? Sicuramente a Casa Guareschi, la cui mostra antologica permanente sull’opera di Giovannino Guareschi ospita oltre duecentomila documenti. E poi al museo “Il mondo piccolo” e in quei luoghi come la stazione ferroviaria, la piazza centrale, il Municipio e la chiesa di Santa Maria Nascente che dei film furono le principali location. prima di ripartire, un buon bicchiere di Lambrusco.

Cinquanta km dopo si arriva a Modena. Proprio nel centro storico della città assolutamente imperdibili sono piazza Grande, da sempre vero cuore della città, con il Duomo e la bellissima Torre Ghirlandina. Prendete a questo punto la Via Emilia, l’antica strada romana fatta costruire dal console Marco Emilio Lepido per collegare Rimini con Piacenza, e passerete da Bologna. Questa strada infatti attraversa ancora oggi il Capoluogo emiliano da una parte all’altra. Una volta giunti a Bologna ci sarebbe troppo da fare, questa città merita una sosta più lunga per passeggiare sotto i famosi portici, per visitare piazze e chiese e per fare una delle migliori soste gastronomiche di questo viaggio. Dai tortellini in brodo alle lasagne, dalla Mortadella alla pinza (un dolce di origine contadina) ne avrete anche per un paio di giorni.

Siti UNESCO raggiungibili coi treni regionali: Modena, Emilia Romagna
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Il centro di Modena @123rf

Tappa successiva: Imola, che fa rima con autodromo (intitolato a Enzo e Dino Ferrari), Motor Valley e pistoni. Un uomo in fuga, qui, trova la felicità. Questa cittadina è un piccolo gioiello e sono tantissimi i luoghi che si possono visitare, a partire dai Bastioni di Port’Appia agli edifici storici come la Casa dei Conti della Bordella, la Casa della Volpe, Casa Rambaldi, l’ex Convento del Buon Pastore e le vis storiche, oltre alla Via Emilia anche la storica arteria Romana di via Selice.

Dopo 15 km di cammino si arriva a Faenza, in provincia di Ravenna, famosa per essere la città delle ceramiche. Adagiata a ridosso delle prime colline dell’Appennino, è abitata fin dall’antichità, con profonde radici Etrusche e Romane, conserva ancora oggi un bellissimo centro storico medievale, caratterizzato da edifici rinascimentali e neoclassici, che racchiude bellezze storiche e artistiche tutte da scoprire.

Cosa vedere a Faenza
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Gli edifici storici di Faenza @Shutterstock

La tappa successiva è a Cesena e siamo già a pochi chilometri dalla costa adriatica. La città dei tre Papi, così viene chiamata, per aver dato i natali a due pontefici, Pio VI e Pio VII, e per aver accolto Pietro Francesco Orsini da Gravina di Puglia, che fu nominato Vescovo di Cesena prima di diventare Papa con il nome di Benedetto XIII. A questa città si associa in modo indissolubile anche il nome dei Malatesta, ai quali si devono la celebre Rocca Malatestiana e la Biblioteca Malatestiana, inserita di recente dall’Unesco nel Registro della Memoria del mondo perché rimasta intatta negli arredi e nella dotazione libraria, così come nella struttura.

Da qui si prosegue lungo la costa, toccando Rimini, Riccione, Cattolica dove fare uno stop rilassante sulla spiaggia e gustarsi una tipica piadina romagnola. Ma se si deve scegliere dove soffermarsi allora è Gradara il luogo perfetto per una sosta. Siamo già nelle Marche e quasi alla fine del viaggio. Questo borgo è stato la cornice dell’amore di Paolo e Francesca cantati da Dante. La vita di Gradara è da sempre legata alla Roccaforte che si erge sul colle a 142 metri sul livello del mare, una delle strutture medievali meglio conservate d’Italia. Diversi i ristoranti e i punti di ristoro all’interno del borgo, dove poter degustare prodotti tipici locali.

E siamo giunti alla fine del viaggio: Fano. Se siete arrivati fin qua siete stato baciati dalla fortuna (questo è infatti il suo soprannome). Bellissimo centro abitato affacciato sul Mare Adriatico, Fano è una città d’arte ricca di affascinanti testimonianze d’epoca Romana e medievale, così come di diversi siti archeologici. Uno di questi è l’Augusteum, antico tempio Romano d’età imperiale che sorge proprio nel cuore del centro storico. Ora dovrete decidere se tornare a casa o se fermarvi per sempre qua.

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Fonte: Ufficio stampa
Il suggestivo Castello di Gradara @Ufficio stampa