Casa dei Tre Oci: il gioiello veneziano è in vendita

Lo splendido edificio neogotico, nonché crocevia di incontri e dibattiti tra gli intellettuali di passaggio a Venezia, potrebbe non appartenere più alla città

Tre grandi finestre si affacciano su quel magico e suggestivo bacino di San Marco alla stregua di tre occhi intenti a vegliare e a preservare le meraviglie della laguna italiana. Chi si trova a camminare lungo la Fondamenta delle Zattere o a percorrere il canale della Giudecca non può non notarle, quelle sono le inconfondibili finestre della Casa dei Tre Oci ,un palazzo di incredibile bellezza, simbolo di Venezia e patrimonio dell’intera città

Dopo un importante restauro a cura della Fondazione di Venezia, che ne ha acquisito la proprietà negli anni 2000, l’edificio è ritornato al suo antico splendore diventato uno spazio espositivo dedicato all’arte e alla fotografia del Novecento. La Casa dei Tre Oci, inoltre, custodisce gli archivi fotografici di proprietà della Fondazione di Venezia, il Fondo Fotografico De Maria e il Fondo Italo Zannier.

Un palazzo che oggi, a causa delle difficoltà economiche del settore e dell’avvento del Coronavirus, ha un futuro più instabile che mai. Il gioiello veneziano, infatti, è stato messo in vendita per risanare il bilancio della Fondazione messo a dura prova dopo l’avvento della pandemia; una notizia, questa, arrivata alcune settimane fa, la cui conferma ha raccolto i dissensi di molti.

Qualcuno si aspettava questo epilogo, del resto si era già parlato a maggio di una possibile vendita della storica architettura veneziana, ma i cittadini e il sindaco si erano fortemente opposti a quella possibilità. E invece, a distanza di qualche mese, quell’affascinante edificio in stile neogotico, progettato da Mario De Maria, sarà messo in vendita dalla Fondazione Venezia, la stessa che si occupa di promuovere il patrimonio sociale, artistico, culturale ed economico della città e dei sui territori.

Eppure c’è chi non è disposto a rinunciare a quel luogo che con i secoli è diventato un simbolo di produzione artistica e culturale, nonché crocevia di incontri e dibattiti tra gli intellettuali di passaggio a Venezia. Un luogo vivo e attivo che ha ospitato figure di fama internazionale come Vittore Grubicy, la figlia di Peggy Guggenheim, Morandi, Fontana e Dario Fo, che ha utilizzato proprio questa casa come laboratorio per il suo Arlecchino del 1985.

Così oltre cinquemila firme sono state già raccolte per fermare la vendita di Casa Tre Oci, affinché uno dei palazzi più belli di Venezia, resti nelle mani della città e dei suoi abitanti.

Casa dei Tre Oci, Venezia
Fonte: Wikimedia/Di Till Niermann
Casa dei Tre Oci, Venezia