Barcellona, meno navi da crociera nel porto: un esempio per Venezia

Il sindaco della città catalana promette di mettere un freno all'arrivo dei crocieristi in città. Il motivo? Overtourism e inquinamento

Mentre Venezia è ancora alle prese con le navi da crociera (e con le polemiche ad esse legate), Barcellona annuncia provvedimenti: porre un limite ai giganti del mare è ora necessario.

A farlo sapere è Ada Colau, sindaco della città, che ha promesso di limitare il numero di approdi delle navi da crociera al porto della celebre (e straordinaria) capitale catalana. Non solo: anche i piani d’espansione dell’aeroporto saranno messi a freno. La motivazione? «Non abbiamo una capacità infinita», ha spiegato Colau scagliandosi contro l’overtourism. Un fenomeno, quello del sovraffollamento turistico, con cui sempre più località si trovano a fare i conti.

Infine, Palau ha promesso di migliorare la qualità dell’aria in una città i cui livelli d’inquinamento superano troppo spesso i limiti stabiliti dalla World Health Organisation. «Vogliamo lavorare su più fronti per Barcellona: mercoledì 17 luglio dichiareremo lo stato di emergenza climatica, e cominceremo ad adottare apposite misure per incrementare la zona ad emissioni zero, a impedire l’accesso al centro ai veicoli più inquinanti, a ridurre la plastica monouso, a implementare il riciclo, ad aumentare il numero delle aree pedonali», ha dichiarato il sindaco.

Ed è un cambiamento, quello che Barcellona intende cominciare, che non può non considerare le navi da crociera: nel 2018, 2.5 milioni di crocieristi sono sbarcati qui. E l’inquinamento che le navi portano con sé è elevato. Secondo i critici, inoltre, i passeggeri delle crociere contribuirebbero poco al turismo: in media spendono 57 euro nel corso di una visita in città, e contribuiscono al sovraffollamento di luoghi come La Sagrada Familia, La Rambla, La Boqueria.  Ora, bisognerà capire se quanto espresso da Palau sia realizzabile. Se davvero il numero delle navi da crociera può diminuire, come auspicato peraltro anche dai cittadini.

Ma com’è invece la situazione a Venezia, dove il problema non è solo d’inquinamento ma anche di sicurezza? Nella città italiana il dibattito continua. O, meglio, continua la discussione a distanza tra il sindaco Brugnaro e il ministro Toninelli, col primo che vorrebbe fermare l’assalto delle navi da crociera al porto d’una città fragile e bellissima, che merita d’essere preservata per le generazioni future.