Se avete in programma un viaggio in Giappone per questo giugno, e avete prenotato con Airbnb, fate attenzione: il colosso dell’home-sharing sta cancellando migliaia di prenotazioni nel Sol Levante, e potreste essere costretti a cercare una sistemazione alternativa.
Il motivo è di natura burocratica. Il 15 giugno 2018 entrerà in vigore la nuova normativa sul “minpaku”, l’ospitalità nelle dimore private; i giapponesi, con la nuova legge, potranno ora affittare la propria abitazione per non più di 180 giorni l’anno, dovranno omologarla secondo le direttive antincendio e antisismiche e – i suoi proprietari – dovranno registrarsi alle autorità competenti e ottenere un numero di licenza che i loro ospiti potranno verificare.
Delle 62.000 soluzioni che Airbnb offriva per il Giappone, solamente 13.800 sono risultate in regola: tutte le altre, nell’attesa di svolgere la pratica di regolarizzazione, sono state costrette a cancellare le prenotazioni fatte prima del 15 giugno, per soggiorni tra il 15 e il 19 dello stesso mese.
Così, se avete prenotato un alloggio su Airbnb in quelle date, con molta probabilità vi ritroverete senza una sistemazione (a meno che la soluzione scelta non sia a norma, e non disponga della licenza). Se così fosse, Airbnb vi rimborserà i soldi e vi aiuterà a trovare una sistemazione alternativa.
Inoltre, il celebre sito ha annunciato di aver stanziato un fondo di 10 milioni di dollari per coprire le spese di chi si troverà a spendere di più per una sistemazione alternativa, o per chi preferirà rinunciare al viaggio e chiederà quindi un rimborso del volo aereo. Secondo il comunicato diffuso da Airbnb, chi ha prenotato un soggiorno tra il 15 e il 19 giugno 2018 in Giappone e lo vedrà cancellato per la mancata licenza, riceverà un rimborso completo, un buono del 100% del valore della prenotazione e per un viaggio futuro e un coupon di 100 dollari da spendere tra le Airbnb Experience.
Al contrario di Airbnb, non si avranno sorprese se la prenotazione è stata effettuata su Stay Japan. “La tua prenotazione non sarà cancellata a seguito delle nuove norme”, si legge infatti sul sito.