L’aeroporto più sicuro del mondo da cui prendere esempio

Lo scalo più sicuro è nel Paese con più nemici al mondo: il Ben Gurion di Tel Aviv

“Gli attentatori di Bruxelles? Da noi non avrebbero fatto un passo nell’aeroporto”. E’ quanto ha raccontato un alto ufficiale responsabile della sicurezza aeroportuale dello scalo di Tel Aviv, il Ben Gurion, porta d’accesso al Paese, Israele, che ha più nemici al mondo. Alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno visto il volo MS804 di EgyptAir precipitare, forse a causa di un’azione terroristica tutta da chiarire, ma in cui si è messa in discussione la sicurezza dell’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, ritenuto uno dei più presidiati al mondo, in un’intervista al Il Giornale l’ufficiale ha spiegato come fa il Ben Gurion a essere lo scalo più sicuro del pianeta.

In Israele l’attenzione alla sicurezza è una costante ed è proprio sull’aeroporto che si concentra la particolare attenzione dell’intelligence israeliana.
“I nostri addetti sono addestrati a considerare di avere sempre potenzialmente davanti a sé una valigia che contiene esplosivo o un potenziale kamikaze”, ha spiegato. Inoltre, ogni attentato messo a segno in altri aeroporti occidentali viene studiato e replicato in forma simulata.

L’aeroporto israeliano conta sulle più avanzate tecnologie di sorveglianza, come i radar, gli scanner, i raggi X, gli infrarossi e le telecamere che riconoscono le targhe e le controllano automaticamente su un database di veicoli sospetti.

Ma non è tutto. Israele conta molto anche sull’addestramento del personale di sicurezza, a cui viene chiesto di fermare le automobili in arrivo all’aeroporto e a porre semplici domande, apparentemente ingenue, come: “Lei porta con sé un’arma?”. Gli addetti sono addestrati a “leggere” le reazioni anche attraverso il linguaggio del corpo e in ogni zona dell’aeroporto ci sono addetti alla sicurezza sotto copertura, nascosti tra i passeggeri, e team di pronto intervento in grado di scattare in pochi secondi in caso di allarme. Un modello, questo, divenuto oggetto di studio anche per le autorità aeroportuali europee, incluse quelle italiane, che sono attese nei prossimi giorni a Tel Aviv per confrontare le rispettive esperienze e studiare i meccanismi del Ben Gurion.

Un primo passo verso la sicurezza degli scali europei – e di conseguenza anche di quelli italiani – è il sistema PNR (Passenger Name Record) che sarà adottato entro due anni in tutti i Paesi dell’Unione europea. Il PNR è un numero di riconoscimento che viene assegnato a ogni passeggero e che viene schedato in un database. Il sistema trae spunto da quello americano, adottato dopo gli attacchi dell’11 settembre, dove una mole incredibile di dati viene raccolta e incrociata in tempo reale, a partire proprio dai viaggi in aereo.