Meteo: perché il Coronavirus non influenza i cambiamenti climatici

Verrebbe da pensare che il lockdown forzato in tutto il mondo a causa della pandemia di Coronavirus abbia portato dei benefici al clima sulla Terra

Verrebbe da pensare che il lockdown forzato in tutto il mondo a causa della pandemia di Coronavirus abbia portato dei benefici al clima sulla Terra. Che lo stop di auto, aerei, navi, ma anche di fabbriche e di tutto ciò che contribuisce a inquinare le nostre città influenzerà il cambiamento climatico.

Invece pare non sia così. A sostenerlo è il Colonnello Mario Giuliacci secondo il quale “l’inattività umana che potremmo stimare in circa sei mesi del 2020 sta portando a una minore immissione di anidride carbonica da combustibile fossile nell’atmosfera. E si sa che l’anidride carbonica (CO2) è il principale gas serra responsabile dell’aumento della temperature del Pianeta. Ebbene, la riduzione della CO2 non avrà nessuna ripercussione sul clima.

Giuliacci spiega le motivazioni: “Dal 1970 al 2020 la CO2 è aumentata di 90 ppm (Parti per milione, ndr) ossia su un milione di molecole d’aria abbiamo 90 molecole di CO2 in più rispetto al 19670. Come dire che, ogni anno, la CO2 è aumentata di 2 ppm e che in sei mesi è aumentata di appena 1 ppm.

Tale aumento di 90 ppm dal ’70 a oggi ha provocato l’aumento di 1°C e se 90 ppm hanno provocato l’aumento solo di 1°C allora la riduzione di 1 ppm in questi sei mesi di inattività provocherà una diminuzione della temperatura di 1/90 di grado.