Tornare a viaggiare dopo la pandemia come i ricchi

Dopo la pandemia, non si dovrà essere per forza ricchi per ricominciare a viaggiare. Ecco alcune dritte

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Come abbiamo scritto qualche tempo fa, i ricchi saranno i primi a ripartire. Viaggi e vacanze all’estero, mete esotiche e lontane. Qualcuno l’ha già fatto durante le festività natalizie, i famosi “furbetti delle Maldive” (ma anche degli Emirati Arabi, di Zanzibar ecc.).

Non appena cadranno i divieti ai viaggi all’estero, molto probabilmente partirà solamente chi potrà permetterselo. Jet privati, First Class, hotel super esclusivi, ville private, servizi personalizzati e ricchi di ogni comfort, tutto per avere la garanzia del distanziamento fisico dagli altri viaggiatori.

Del resto, chi se la sentirebbe di salire a bordo di un aereo fully booked, di restare inchiodato alla poltrona per 12 ore di volo condividendo lo stesso bracciolo con chissà chi? Dopo un anno di misure legate al distanziamento non siamo più abituati a stare attaccati alle altre persone.

Ma c’è una buona notizia. Non si dovrà essere per forza ricchi per ricominciare a viaggiare. Almeno, non tutti. Per esempio, chi è iscritto ai vari programmi fedeltà delle compagnie aeree o delle catene alberghiere in questo anno avrà congelato i propri punti e, vista la carenza di ospiti negli ultimi mesi, sono molti i brand che omaggiano i clienti più fedeli arrivando persino a raddoppiarli.

In questo modo sarà più semplice accedere a un upgrade di classe in aereo o di tipologia di camera in hotel. In pratica, si pagherà un biglietto di Economy ma, utilizzando i punti sulla carta fedeltà, si potrà anche volare in Premium Economy, per quelle compagnie aeree che ce l’hanno, dove le poltrone sono più ampie e c’è più spazio tra un passeggero e l’altro. Qui, le poltrone ioffrono dai 12 ai 25 centimetri in più per distendere le gambe, una maggiore capacità di reclinarsi con il supporto per le gambe e schermi più ampi per l’intrattenimento a bordo.

O in Business, dove il più delle volte i passeggeri sono pochi e la poltrone sono dei veri “cocoon”, delle capsule individuali separate tra loro da paratie. Dove i servizi offerti sono simili a quelli della Prima Classe: più bagagli consentiti a bordo, scelta del posto, imbarco prioritario, amenity kit, ampia scelta di pasti e minore rischio di venire a stretto contatto con gli altri passeggeri in quanto questa parte della cabina è riservata.

Addirittura, se avete tantissimi punti, potrete viaggiare in First Class, su quelle compagnie aeree che la offrono, come la Emirates, per esempio. Qui, ogni passeggero si sente come un Re. Ognuno ha una propria suite con tanto di porta scorrevole per garantire la privacy e il distanziamento. La poltrona si trasforma in un letto da cui guardare la Tv (dopo aver indossato il pigiama fornito dalla compagnia, fatto con fibre di aloe vera), ascoltare la musica con delle cuffie professionali con tecnologia di noise‑cancelling, farsi un drink dal minibar personale, prendersi cura di sé con i prodotti beauty firmati Byredo con formulazione ipoallergenica ed estratto di camomilla e ordinare un pasto gourmet a scelta come al ristorante. Prima di atterrare si può anche fare la doccia prenotando il proprio slot: un’assistente di volo addetta alla “shower” si occuperà tenerla sempre pulitissima e fornitissima di ogni prodotto firmato Bulgari.

Stesso discorso vale per gli hotel: potrete acquistare un soggiorno in una camera standard ma utilizzare i punti fedeltà per ottenere un upgrade in una deluxe se non addirittura in una suite. Con tutti i benefit che ne conseguono. Spesso, infatti, chi alloggia in camere di livello superiore ha diritto a qualche vizietto in più, come il cuscino personalizzato, la camera riassettata più volte al giorno, servizio in camera e quant’altro.

Tra l’altro, oggi avere la colazione e i pasti serviti direttamente “in room” è assolutamente ben visto dall’albergo e, se fino a prima della pandemia era considerato un servizio extra e quindi a pagamento, ora sono molti gli hotel ad offrirlo gratuitamente.