Da Milano a Capo Nord: il sogno del giovane rider che gira il mondo con la bici

19 anni e una passione per il bikepacking. Così Giacomo Santi ha sfidato i suoi limiti mettendosi in viaggio verso Capo Nord

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor

Una laurea in Storia dell’arte, un master in comunicazione e giornalismo e una vocazione per la scrittura, scova emozioni e le trasforma in storie.

Coraggio, indipendenza e un pizzico di follia: sono queste le storie che ci ispirano, e ci invitano a sfidare i nostri limiti. Lo sanno bene tutte quelle persone che del viaggio, ne hanno fatto uno stile di vita, così come comprendono di cosa stiamo parlando tutti quei viaggiatori e avventurieri che vivono ogni esperienza come un momento di crescita. Probabilmente lo sa anche Giacomo Santi, il protagonista di questa incredibile avventura che stiamo per raccontarvi.

Giacomo è giovanissimo, eppure la sua età non gli ha impedito di sfidare l’impossibile, perché lui le idee chiare le ha già da un pezzo, grazie quella passione scoperta nei confronti del bikepacking. Così lui, che nella vita è uno studente e un rider per lavoro nei weekend, ha deciso di intraprendere un’avventura oltre la strada asfaltata.

A supportarlo in questa avventura la community di rider, che mossa da una sorta di fratellanza universale, ha ospitato e supportato il giovane durante la sua impresa incredibile: quella di arrivare a Capo Nord in bicicletta. Abbiamo raggiunto Giacomo per farci raccontare la sua titanica impresa.

Intervista Giacomo Santi
Fonte: Giacomo Santi
In viaggio verso Capo Nord – Fonte Giacomo Santi

Ciao Giacomo, raccontaci un po di te. 

Mi chiamo Giacomo, ho quasi 19 anni e quando non mi cimento in qualche folle impresa studio Storia alla Statale di Milano. È da quando sono piccolo che trascorro ogni mio momento libero all’aria aperta, tra montagne, scautismo, camminate e tanta bicicletta. Questo mi ha portato a cogliere ogni occasione buona per per fuggire dalla mia città, che vivo tutt’ora come una grande gabbia. La mia voglia di indipendenza, autonomia e libertà mi ha portato, nel 2019, a fare il mio primo viaggio in bici, da Milano a Barcellona. È stato in quel momento che è iniziata la mia grande storia d’amore con il bikepacking.

Ci racconti dell’avventura che ti ha visto protagonista?

E’ stato durante quel primo breve e improvvisato viaggio di poco più di 1000 km che finalmente tutto mi è stato chiaro. Con solo poche borse fissate al telaio, qualche attrezzo e tanto spirito di adattamento ho scoperto che potevo percorrere distanze potenzialmente infinite senza impedimento alcuno. Con un costo prossimo allo zero e tanta indipendenza sono partito alla scoperta del mondo, lasciandomi alle spalle lo stress cittadino e sperimentando preoccupazioni più primitive, come dove dormire la notte e trovare cibo e acqua.

Giacomo ci ha raccontato che questa esperienza lo ha messo a contatto con una libertà tale della quale oggi non riesce più a fare a meno. Il costante tentativo di superare i suoi limiti, lo ha portato chilometro dopo chilometro ad alzare l’asticella delle sue ambizioni. Così lo ha fatto e si è messo in viaggio verso Capo Nord.

Quando stavo scegliendo la destinazione, sono sorti i primi problemi: per la prima volta  il mio itinerario non era più vincolato da miei limiti personali ma da veri e propri limiti fisici, i confini. Infatti, a causa dell’emergenza legata al covid-19, spostarsi da una nazione all’altra è diventato molto difficoltoso, mentre uscire dall’Europa praticamente impossibile. Così mi sono chiesto: qual è il luogo più lontano verso cui posso pedalare senza uscire dall’area Schengen? Un rapido sguardo a Google Maps e la risposta mi è stata subito chiara: Capo Nord. Così, dopo una brevissima pianificazione, il 29 agosto ho varcato la porta di casa mia a Milano ovest, sotto una pioggia torrenziale, con l’obbiettivo di percorrere circa 4500 km, in poco più di un mese, fino ad arrivare ben oltre il circolo polare artico. 

Intervista Giacomo Santi
Fonte: Giacomo Santi
In viaggio verso Capo Nord – Fonte Giacomo Santi

Come ti sei sentito quando hai intrapreso questo viaggio?

Sul momento non mi sono del tutto reso conto di quello che stavo facendo. Ho iniziato a pedalare a cuor leggero! Poi, dopo aver varcato i primi confini mi sono ritrovato immerso in nuove culture e posti mai visti prima. Mi ricordo di essermi reso conto della portata della mia impresa quando, entrato in un bar per un caffè, parlai in italiano e mi risposero in tedesco. 

Come hanno reagito amici e parenti?

Gli amici mi hanno considerato folle, ma in quelle parole ho visto il migliore degli incoraggiamenti. I miei genitori, invece, di fronte alla mia tanta motivazione hanno messo da parte le preoccupazioni, supportandomi nell’impresa.

È andato tutto secondo i piani?

Purtroppo la mia supposizione di poter concludere il viaggio è risultata errata. Dopo solo 10 giorni infatti, mentre mi trovavo a Copenaghen, mi è giunta la notizia che la Norvegia aveva chiuso le proprie frontiere, rendendomi di fatto impossibile raggiungere la meta agognata. La delusione è stata forte, e la notizia confesso che mi ha demoralizzato. Ma di fatti è prassi che in un viaggio così lungo qualcosa vada storto. Così mi sono rimboccato le maniche e ho pianificato un nuovo itinerario per attraversare la Svezia fino a Stoccolma, accorciando di parecchi chilometro il viaggio, senza però rinunciare alla piacevole scoperta di attraversare, e conoscere luoghi mozzafiato. Lo spirito di adattamento agli imprevisti è stata la capacità che mi è stata più utile durante il viaggio.

Dove possiamo seguire le tue avventure? 

Posto abitualmente i reportage delle mie avventure sul mio profilo Instagram e su Circonvalley bikes, il profilo della community di ciclisti di cui faccio parte.

Hai altri progetti per il futuro?

Sicuramente ritenterò l’impresa non appena sarà possibile. Ormai con Capo Nord ho un conto in sospeso e non intendo assolutamente rinunciarci! Ho anche in programma un tour dei Balcani e un viaggio in Nord Africa sui monti dell’Atlante. Ovviamente tutto in bicicletta.

Cosa ti senti di consigliare ai tuoi coetanei dopo questa esperienza?

Penso che il consiglio che si possa dare dopo un’esperienza del genere sia uno solo, tanto banale quanto importante: non abbiate paura di seguire le vostre passioni e fare ciò che vi rende davvero felici. La vita è una sola e va vissuta al massimo.
L’unico limite è il cielo.

Intervista Giacomo Santi
Fonte: Giacomo Santi
In viaggio verso Capo Nord – Fonte Giacomo Santi