State alla larga da queste piante, sono belle ma velenose

Ci sono alcune piante che sembrano innocue perché belle, ma sono tossiche. Questa estate fate attenzione

Durante un trekking o un weekend in campagna, è facile incontrare piante selvatiche, bellissime, ma non troppo sicure. Riconoscerle non è facile.

Soprattutto quando si raccolgono erbe spontanee, è necessario fare attenzione. Bisogna saper identificare ciò che potrebbe essere pericoloso, nonostante l’estetica faccia sembrare innocua quella pianta. È sempre consigliabile rivolgersi ad un esperto per il riconoscimento sicuro delle foglie, dei fiori e dei frutti raccolti. Proviamo a vedere alcune piante belle, ma velenose.

Una delle più conosciute è forse lo Stramonio comune o erba del diavolo, pianta appartenente alla famiglia delle Solenacee. È una pianta molto velenosa: dotata di bellissimi fiori bianchi, contiene una forte concentrazione di alcaloidi, presenti soprattutto nei semi. Ha proprietà allucinogene e può portare dolori addominali, nausea e morte.

Una delle piante che può trarre in inganno è la Mancinella, considerata tossica. Quando i rami vengono spezzati, le sostanze contenute al loro interno possono irritare pelle e occhi. Inoltre i frutti, tondi e dall’aspetto di nespole acerbe, sono velenosi: l’ingestione può causare gonfiore alla gola, problemi respiratori e gastrointestinali. La pianta è originaria della Florida, dei Caraibi e dell’America Centrale e Meridionale.

Tra le piante italiane una delle più tossiche è l’Aconito napello. È diffuso nelle Alpi e la sua pericolosità è conosciuta fin dall’antichità, tanto da venir utilizzata per avvelenare le lance. La sua ingestione causa vomito, diarrea, irregolarità della pressione e battito cardiaco. Talvolta può portare alla morte. Se poi si va in viaggio negli Stati Uniti e ci si immerge nella natura, è possibile trovare l’Eupatorium rugosum, dai grandi e bellissimi petali viola. Fiorisce verso la fine dell’estate e può arrivare a un metro e mezzo di altezza. Provoca tremori, problemi cardiaci e può portare alla morte. Non è pericolosa solo per gli uomini, ma anche per gli animali, tanto da contaminare il latte delle mucche al pascolo che la ingeriscono.

In Europa, una pianta velenosa è il tasso, chiamato anche Albero della Morte. La pianta è nociva in ogni sua pianta e lo sono in particolare le sue bacche rosse. Può essere letale, provocare la morte per paralisi cardiaca e respiratoria. Se le sue foglie vengono assunte anche in piccole quantità, può provocare la morte anche di un cavallo.

L’Oleandro è poi un’altra pianta velenosa, ma bella tanto da essere utilizzata a livello ornamentale. In tutte le sue parti è però altamente tossica, tanto da causare aritmia, ipertensione e morte per arresto cardiaco. Così come l’Oleandro, anche il Ricino, la Cicuta, l’Abro con le sue bacche rosse e la Belladonna sono piante belle e facilmente scambiabili con piante innocue, mentre sono in realtà tra le piante più velenose al mondo.