Perché un weekend in hotel è la migliore vacanza da fare adesso

Trascorrere un fine settimana (o anche più) in un hotel è la migliore soluzione in questo momento. Vi spieghiamo il motivo

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Non tutti hanno voglia di pensare alle vacanze in momento di incertezza come quello che stiamo vivendo. Eppure, per staccare la spina e distarsi dalle notizie sconfortanti che sentiamo tutti i giorni, ne avremmo proprio bisogno.

In base alle nuove misure emanate dal nostro governo con l’ultimo decreto ministeriale (Dpcm) e al buon senso in fatto di viaggi abbiamo trovato una soluzione che vi farà ricredere e che, magari, vi invoglierà a partire. Trascorrere un weekend (o anche più) in un hotel è la migliore soluzione in questo momento. Chiamatela “staycation” o in qualunque modo vogliate, vi spieghiamo il perché.

Gli hotel ormai si sono adeguati alle norme anti Covid. Le stanze vengono sanificate quotidianamente così come tutti gli ambienti comuni. Ci sono barriere in plexiglass per non entrare in contatto con il personale, dalla reception al bancone del buffet della colazione. Ci sono distributori di gel disinfettanti ovunque, termometri all’ingresso e obbligo di mascherina sempre, tranne nella propria stanza. Alcuni si sono organizzati addirittura per effettuare test (tamponi o sierologici, come il San Luis di Avelengo, sopra Merano) ai propri ospiti all’arrivo.

Alcuni hotel si sono dotati di personale specializzato, come l’Hygiene Expert o il Covid Manager, il cui compito è quello di controllare che la struttura sia a norma e che vengano rispettate tutte le regole anti Covid. Quindi, la struttura in sé è super sicura. Se poi non vi fidate di soggiornare in un grande albergo e di venire a contatto con gli altri ospiti, scegliete una struttura con mini chalet, dove non incontrare mai nessuno, come gli Skyview Chalets sul Lago di Dobbiaco, neppure il vicino di camera, e dove la colazione viene servita direttamente in stanza, senza alcun sovrapprezzo. Ma non è tutto.

Se i ristoranti ora sono chiusi per l’ora di cena (a meno che non ci andiate alle 17…), non è il caso dei ristoranti all’interno degli hotel, che possono continuare a lavorare negli orari “normali” per i loro ospiti. Se il nuovo Dpcm prevede che le attività dei servizi di ristorazione, e cioè bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, siano consentite dalle 5 del mattino fino alle 18 del pomeriggio, questa regola non è estesa alle attività di ristorazione degli alberghi. Un escamotage che ha fatto sì che molti hotel lanciassero campagne pubblicitarie puntando proprio sulla loro ristorazione più che sul soggiorno, facendo pagare la camera molto meno del dovuto per invogliare a prenotare se non addirittura zero, com l’Hotel Brunelleschi di Firenze che offre la camera in omaggio se si prenot una cena al ristorante, fresco di Stella Michelin, Santa Elisabetta, dello Chef Rocco De Santis. Ma non è finita.

Sempre secondo il Dpcm del 24 ottobre, anche palestre, piscine, centri benessere e centri termali, salvo quelli con presidio sanitario obbligatorio o che erogano prestazioni essenziali di assistenza, sono vietati. Questo, però, non è il caso delle spa e delle aree wellness degli hotel (almeno, non tutte). Gli alberghi che hanno all’interno una spa o una piscina, come il Lido Palace di Riva del Garda, per esempio, infatti, non sono toccati dalla nuova misura governativa, purché siano sottoposte a sanificazione costante, al servizio di prenotazione e al numero chiuso. Possono essere inaccessibili le saune e i bagni turchi per questioni igieniche, ma non le piscine (interne ed esterne), le aree relax, le cabine per i trattamenti e le palestre. Alcuni hotel di lusso hanno addirittura camere (o suite) con una mini-spa privata interna e anche con la piscina o la jacuzzi personale, il che risolve la questione di venire a contatto con altri ospiti della struttura.

In conclusione: se desiderate trascorrere un weekend fuori porta, di evadere per qualche giorno dalla (triste) realtà, senza temere di ammalarvi e senza dover fare delle rinunce, scegliete un hotel con spa nella vostra regione o comunque non troppo lontano da casa (il famoso turismo di prossimità di cui si sente tanto parlare ultimamente). Vi sembrerà di aver viaggiato dall’altra parte del mondo, senza in realtà aver fatto troppi chilometri. E, nel caso vi trovaste bene, potete anche pensare di prolungare il soggiorno, magari facendo smart working da lì.

Per trovare l’hotel che risponda a tutte queste caratteristiche, basta cercare nella zona preferita una struttura dalle tre-quattro stelle in su (in Alto Adige molti tre stelle sono dotati anche di area wellness) e verificare che abbia anche una spa interna e il proprio ristorante. A questo punto è meglio contattare direttamente l’hotel via mail o, ancora meglio, telefonando alla reception, senza nemmeno passare dai siti generalisti di booking online.