Perché una vera viaggiatrice deve portarsi sempre dietro un burkini

Per una donna non sempre è facile viaggiare, specie se si visitano Paesi la cui cultura è molto diversa da quella occidentale

C’è una grande differenza tra un turista e un viaggiatore. Il turista è colui il quale visita i luoghi più famosi e iconici di una città o di un Paese, il più delle volte anche solo per poter dire “Ci sono stato” o per scattarsi un selfie e raccogliere più like possibili.

Il viaggiatore, invece, è colui che prima di partire studia il Paese, la lingua, le abitudini, i piatti locali, e che fa di tutto per confondersi con i locals. Questo vale soprattutto per le donne viaggiatrici.

Per una donna non sempre è facile viaggiare, specie se si visitano Paesi la cui cultura è molto diversa dalla nostra occidentale. Tuttavia basta entrare nel mood del luogo che si visita, nella sua cultura, nelle sue abitudini e nelle sue usanze.

Ecco perché nella valigia di una donna non dovrebbero mai mancare alcuni capi d’abbigliamento fondamentali:

un foulard, che non solo serve per proteggersi da vento o aria condizionata, ma anche per coprirsi il capo quando si visita una moschea);

un paio di calze da indossare quando si entra in un tempio, in un’abitazione privata e in qualunque ambiente dove è richiesto di togliere le scarpe;

un burkini. Non c’è assolutamente da scandalizzarsi. Se si viaggia in un Paese musulmano, non per forza in Medioriente, anche nel Sud-Est Asiatico, e si vuole comunque godere di spiagge da favola, delle favolose piscine dei resort, delle spa di lusso degli hotel, perché destare scandalo e attirare su di sé gli occhi indiscreti degli uomini – e spesso anche delle stesse donne – quando è così semplice adeguarsi alla loro cultura? I burkini si trovano in tutti i negozi dei Paesi musulmani e non costano molto, ma sono in vendita anche nelle boutique degli hotel, dove però sono molto più cari.

Il viaggiatore, a differenza del turista, è una persona intelligente, che viaggia con il cervello e non soltanto con gli occhi. Siete d’accordo?