Masserie e stazioni: nuovi punti di ristoro per ciclisti e camminatori

A breve 103 strutture pubbliche, tra cui masserie e stazioni, si trasformeranno in punti di servizio per chi ama il turismo lento: i dettagli

A breve alcune strutture pubbliche ormai abbandonate, come le masserie e le stazioni, verranno trasformate in nuovi punti di ristoro per ciclisti e camminatori che amano il turismo lento. Questo progetto, messo a punto da Agenzia del demanio e i ministeri dei Beni culturali e delle Infrastrutture, è già operativo e il 9 maggio si è aperta la consultazione pubblica che dovrà fornire tutte le indicazioni per la riconversione di quegli immobili: i bandi partiranno da metà luglio.

Il progetto di riconversione: tutti i dettagli

Il direttore generale del Demanio, Roberto Reggi, ha spiegato che quella che è partita è la prima tranche del progetto “Cammini e percorsi” che ha un orizzonte molto più vasto perché coinvolge in totale 303 strutture pubbliche, tutte da riconvertire nel giro di tre anni al turismo lento: 103 saranno offerte quest’anno, cento l’anno prossimo e altrettante nel corso del 2019. Masserie, stazioni, monasteri e castelli: tutti questi luoghi diventeranno punti di ristoro per ciclisti e camminatori che desiderano riposarsi dopo intense ore di viaggio. Si tratta principalmente di immobili abbandonati che saranno offerti ad associazioni di volontariato, cooperative, imprese soprattutto composte da giovani, che si dedicheranno a rimettere i beni in sesto e a convertirli in servizi per chi viaggia lungo le ciclovie e i cammini che attraversano la penisola e le isole principali.

Queste grandi opere infrastrutturali hanno tempi di ammortamento molto più contenuti rispetto ad interventi tradizionali: in questo modo si potranno riqualificare spazi abbandonati e convertirli in luoghi di incontro per i viaggiatori e i turisti che si dedicano alla scoperta dell’Italia. Questo tipo di intervento è molto apprezzato: sarà utile sia per il territorio sia per gestire in modo sostenibile il flusso turistico nella penisola italiana. Rispetto dell’ambiente e recupero delle strutture abbandonate: il turismo lento è l’occasione perfetta per portare avanti questi due nobili progetti, educando i cittadini e i turisti ad un nuovo modo di concepire gli spazi comuni. Il turismo responsabile infatti è una nuova frontiera del turismo globale, molto all’avanguardia e sensibile alle tematiche ambientali: questo progetto si inserisce perfettamente in questa direzione, costruendo una nuova opportunità di crescita responsabile.