Aereo, che passione: gli italiani volano sempre di più

Il quinto Rapporto annuale dell'Autorità dei Trasporti certifica la netta crescita del mercato dei passeggeri nel Belpaese, che ha raggiunto la quota record dei 175 milioni

“Perché volare? Semplice. Non sono felice a meno che non ci sia un po’ di spazio tra me e la terra”. Richard Bach, autore del celebre “Il gabbiano Jonathan Livingston”, parlava così a proposito della sua adorazione per l’aviazione. Una passione che coinvolge gran parte degli italiani. Lo certifica il quinto Rapporto annuale dell’Autorità dei Trasporti – presentato nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente della Camera Roberto Fico – che ha per oggetto le attività condotte tra luglio 2017 e maggio 2018. Analizzando i risultati, emerge una crescita netta del mercato dei passeggeri, arrivato a quota record dei 175 milioni, mai raggiunta prima d’ora. Un aumento considerevole se consideriamo che nel 2009, per esempio, le persone che si sono spostate in aereo nel Belpaese erano 131 milioni.

Insomma, sia gli italiani, sia gli stranieri che vogliono ammirare le nostre bellezze, amano viaggiare in aereo. In primis, l’aereo è il mezzo più rapido per muoversi su lunghe distanze. Considerando tutti gli spostamenti e i “tempi morti”, in circa 3 ore e mezza si arriva tranquillamente dal centro di Milano a quello di Catania. Prendendo il treno, per lo stesso tragitto si impiegano circa 13 ore. Inoltre, se si prenota in anticipo, l’aereo è comodo anche per la sua economicità. L’aumento di passeggeri, infatti, è dovuto in larga parte alle compagnie low cost, che hanno moltiplicato offerte e rotte a disposizione. Nel mercato nazionale, queste ultime consolidano il loro vantaggio sui vettori tradizionali, con il 55% delle prime contro il 45%. Anche sul traffico internazionale con base in Italia siamo quasi al sorpasso: le low cost hanno raggiunto il 49%, contro il 51% delle rivali più blasonate.