Perché dovresti visitare Quito il prima possibile

Quito è una città sottovalutata rispetto a tante altre realtà sudamericane, ma merita una visita il prima possibile e per diversi motivi

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Redazione

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Una città assolutamente straordinaria e che merita una visita il prima possibile è la Capitale dell’Ecuador: Quito. Questo, infatti, è un luogo che incanta il visitatore sin dal primissimo momento (nonostante la caratterizzante frenesia), sia per la sua altitudine (2850 metri s.l.m), sia per la sua estensione alquanto particolare. Ma non sono solo questi i motivi per cui vale la pena farci un salto.

Quito, infatti, è situata tra alti coni vulcanici tra cui il Pichincha, un vulcano attivo che dà  il nome alla regione. Inoltre, il suo centro storico è stato il primo del mondo (insieme a quello di Cracovia) a essere stato classificato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, nell’ormai lontano 1978.

Ma la verità è che Quito non è solo storia. Qui, infatti, è un pullulare di natura, cultura, cucina e benessere. Del resto, a poca distanza dalla città sudamericana si estende una delle biosfere più incredibili di tutto il pianeta, un’area protetta che ospita centinaia di specie di uccelli, dozzine di specie di anfibi, una manciata di specie di rettili e circa 3.200 specie di piante.

Inoltre, gli altopiani andini offrono anche la rara opportunità di avvistare l’orso dagli occhiali, l’unica specie di orso selvatico in tutto il Sud America.

Quito, insomma, nonostante venga sottovalutata rispetto ad altri colossi come Buenos Aires (che ha da poco dato il via a un nuovo tour in ricordo di Maradona), Città del Messico e Rio de Janeiro, è certamente un posto che merita una visita almeno una volta nella vita.

Anche perché, facendo tappa a Quito, ci si ritrova a pochi minuti dalla posizione esatta dell’Equatore. Vale a dire che si può sperimentare la sensazione di posare i piedi  in ciascuno degli emisferi.

Senza dimenticare, chiaramente, la buona cucina locale che regala sapori eccitanti. Per esempio, da provare sono le empanadas di mais, ma anche i numerosi piatti di maiale, la tradizionale fanesca (una ricca zuppa tipicamente mangiata solo durante la Settimana Santa che precede la Pasqua) e il sorbetto ecuadoriano artigianale realizzato esclusivamente con frutta fresca.

Insomma, Quito una città da da mettere assolutamente nella propria lista dei desideri e da raggiungere non appena ci sarà concesso, anche grazie al fatto che i passeggeri in visita devono solo presentare l’esito negativo di un test RT-PCR effettuato non prima di dieci giorni dall’arrivo in Ecuador.

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Fonte: iStock
Un angolo del centro storico di Quito