I luoghi della Puglia consigliati da una insider per non trovare turisti

Da vera tarantina, Ughetta Lacatena ha deciso di raccontare la sua Puglia e di svelare alcune chicche meno note sulle sua regione

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Ughetta Lacatena è una pugliese DOC. Insegnante e dal 2005 anche blogger, scrive guide di viaggio. Il suo ultimo libro “Puglia” (Morellini Editore) uscito a giungo 2018 è anche la sua prima guida sull’Italia.

Da vera tarantina ha deciso di raccontare la sua Puglia e di svelare alcune chicche meno note sulle sua regione. A SiViaggia ha raccontato i luoghi insoliti da visitare.

Tutti vogliono andare nel Salento, tu lo consigli?
“Consiglio tutta la zona del Salento, anche l’affollatissima Gallipoli, ma a giugno o a settembre. Nella mia guida ho dedicato un capitolo alle tecniche di sopravvivenza in spiaggia, perché ad agosto non c’è neanche il posto per stendere l’asciugamano. Tutta la costa salentina però merita una visita, specie a giugno o a settembre che è meravigliosa. Io ero a Porto Badisco a giugno ed ero praticamente sola con pochissime persone in spiaggia. Ci sono tornata a Ferragosto e il mare non era lo più lo stesso. Poi a Gallipoli ovviamente ci si va, ma non tutti sanno che al mercato del pesce fresco all’ora del tramonto si può fare l’aperitivo con il pescato del giorno. Svuotano i banchi e tirano fuori il vinello, così si può mangiare a base di ostriche e ricci”.

A parte il Salento ci sono altri posti che consigli?
“Da non perdere specie fuori stagione c’è la Gravina di Riggio, che anche io ho scoperto e non conoscevo. È vicino a Grottaglie, un canyon dove, se si va a primavera, si respira il profumo dei fiori appena sbocciati e la macchia mediterranea è molto bella e non si conosce. Si può combinare anche una visita a Grottaglie, dove c’è il quartiere delle ceramiche. Queste esperienze si godono fuori stagione. Se si visita la bottega dei Fasano si può vedere come si mettono nei forni le ceramiche e se si ha un bambino si improvvisa un piccolo laboratorio”.

Quindi ci sono posti che neppure tu conosci…
“Sulla copertina del mio libro c’è la fotografia dell’Abbazia di San Vito, un posto che non conoscevo neppure io. È un’abbazia benedettina che si trova a una decina di chilometri da Polignano. L’abbazia in sé non è visitabile, purtroppo, se non nel cortile interno, anche se spesso si fanno delle manifestazioni, ma il suo bello è arrivarci dal mare: si attraversano delle lingue di terra che si inoltrano attraverso una serei di scogli e rocce di fronte alle quali si staglia l’abbazia. Io l’ho fatto a Natale ed è stato magico. Proprio sotto l’abbazia c’è la locanda dei Benedettini dove si mangia benissimo”.

E luoghi fuori dai soliti circuiti turistici?
“Io consiglio anche le Tremiti, che purtroppo non sono ancora nei circuiti di massa. Molti si avventurano in queste isole venendo dall’Abruzzo o dal Molise, però ci sono dei traghetti che vanno anche dal Gargano. Si può abbinare la parte alta della Puglia che è veramente sconosciuta, dove ci sono i Monti Dauni a ridosso del Gargano che sono una scoperta piacevolissima, con ritmi della natura pazzeschi e completamente diversi dai nostri, sono terre antiche, terre di transumanza, terre federiciane, ricche di storia. C’è anche un interno gastronomico che è diverso da quello del Salento e da quello barese che tendenzialmente è più per il pesce, mentre nell’interno c’è per esempio il salame di Faeto, ci sono le sagre del vino novello autunnali”.

Se gli italiani non possono scegliere di andare in Puglia fuori stagione, ma ci vanno per forza ad agosto, dove possono andare?
“Intanto c’è la cittadina di Gravina in Puglia, non lontana da Matera, che ne ricorda anche la struttura. Qui ci sono le gravine, appunto, canyon naturali che anticamente hanno ospitato abitazioni rupestri e oggi ospitano dei resti storico-archeologici. La conurbazione del centro storico ha ancora queste gravine, si possono ammirare affacciandosi da un belvedere. Il punto migliore da cui osservarle è dal quartiere Fondo Vico o Fondo Vito dove c’è addirittura una chiesa rupestre. Se si va d’estate e si vuole sfidare il caldo bisogna portarsi un cappello e una bottiglietta d’acqua”.

C’è qualche spiaggia meno battuta dove non trovare la folla ad agosto?
“Il Parco delle Dune, vicino Torre Colimena, ma consiglio di andarci nel pomeriggio inoltrato quando il turista locale è già di ritorno. Non è che non ci sia nessuno. Qui però la gente è un po’ più contingentata perché non lo conoscono tutti, si va verso il Fiume Chidro dove c’è questo bel parco delle dune, un po’ come quelle della Sardegna, di certo non è come le spiagge più pubblicizzate”.

Ci sono delle esperienze che chi viene in Puglia deve assolutamente provare?
“Sono un po’ di parte perché da tarantina nella mia zona c’è il consorzio Le Cento masserie di Crispiano, attraversate dalla Green Road, una strada verde che si può percorrere in bici e che arriva dall’entroterra al mare. Si può alloggiare in alcune delle masserie tradizionali e seguire un itinerario lontano dal turismo di massa. Poi, se si ha voglia, si può andare al MArTA, il museo di Taranto, che ospita gli ori della Magna Grecia che sono stati al Metropolitan Museum of Art di New York per tanti anni. Il museo di Taranto ha subito di recente un grande restauro, la nuova direttrice viene da un museo francese, organizzano degli eventi anche la sera, come reading interattivi nella corte. Dentro c’è anche l’aria condizionata, quindi si può decidere di non andare al mare per un giorno.

Lo si può abbinare all’itinerario ipogeo. Per fortuna oggi nella città vecchia hanno riscoperto delle strutture ipogee che vanno dall’età pre-greca fino all’età Bizantina e i volontari spiegano la stratificazione delle abitazioni e degli usi delle strutture. È un luogo che io consiglio. Poi se si va a primavera a Taranto ci sono i Riti della Settimana santa di origine spagnola, sono gli unici in Italia e sono come quelli di Siviglia, risalgono al 1600 e sono davvero suggestivi.

Infine, sempre a Taranto va tantissimo il dolphin watching, va prenotato almeno con qualche mese d’anticipo: i turisti vengono portati con la barca ad ammirare i delfini. La caratteristica di Taranto è quella di essere su due mari, Mar Piccolo e Mar Grande, su quest’ultimo si possono avvistare il delfini. Un’altra visita che si può fare e che forse è più semplice anche in alta stagione è la scoperta del Mar Piccolo con l’allevamento delle cozze, visto che la cozza tarantina è diversa per sapore dalle altre. Il motivo è che ci sono delle correnti di acqua dolce che rendono il gusto molto particolare”.