La Feniglia, lingua di sabbia e natura tra l’Argentario e la terra ferma

La Maremma Toscana regala innumerevoli meraviglie tra cui la Feniglia, un tombolo di sabbia fine e natura caratterizzato da acque limpide e di gradevoli temperature

Non molto distante da Grosseto, più precisamente nel comune di Orbetello, sorge una lingua di sabbia che lascia davvero senza fiato. È la Feniglia, un tombolo che collega il meraviglioso Monte Argentario con la splendida terra ferma.

Questo incantevole cordone naturale si estende per quasi 7 chilometri di lunghezza e in una superficie totale di 474 ettari. È caratterizzato da sabbia bianca e finissima e un mare incredibilmente limpido. La spiaggia è piuttosto attrezzata di ogni comfort necessario, tuttavia spicca incontrastata la natura incontaminata di questa zona della Toscana, anche grazie ai numerosi spazi lasciati intatti.

Non a caso, alle spalle della battigia, prende vita la Riserva Naturale Duna Feniglia, una vasta pineta di grande interesse naturalistico e scientifico. La flora, infatti, è prevalentemente composta da pini marittimi, pini domestici, sughere, lecci, gigli marini, ginepri ed arbusti della macchia mediterranea.

La fauna, invece,  è ricca di cinghiali, volpi, tassi, donnole, altri roditori e numerose specie di uccelli, tra cui il picchio verde, l’upupa, la tortora, il merlo, la ghiandaia e il cuculo. Ma l’animale per eccellenza che abita fiero questo splendido territorio è il daino, che vive in totale libertà.

Arrivare alla Feniglia è piuttosto semplice. L’accesso, infatti, è libero sia a piedi, sia in bicicletta ed è agevolato da una strada che percorre la riserva in tutta la sua lunghezza. Inoltre, ad intervalli di circa 1 chilometro, sono presenti pietre miliari e pannelli informativi che indicano le uscite utili per raggiungere lo splendido mare.

Un’acqua davvero cristallina e con un fondale molto basso che rende questa località perfetta per i più piccoli, ma anche per i meno esperti nuotatori. Inoltre, si distingue anche per essere calda e per creare, insieme alla natura circostante, un’esaltante esplosione di profumi e colori.

Per gli amanti dell’arte e della storia, la Feniglia viene ricordata come il luogo in cui esalò l’ultimo respiro, nel 1610, il pittore Michelangelo Merisi, conosciuto come il Caravaggio. L’artista, di ritorno da Napoli e per sfuggire ai problemi con la legge, si rifugiò tra gli acquitrini di questa zona, contraendo, purtroppo, le febbri malariche. A testimoniare questo fatto c’è una stele commemorativa posta nel luogo di ritrovamento dell’artista morente.

Un’area della Maremma Toscana dove l’intervento dell’uomo non ha modificato eccessivamente il carattere unico e selvaggio del territorio. Ideale per famiglie, ma anche per chi è in cerca di avventura in posti autentici e dal mare cristallino.