Viaggio in Perù, primavera-estate a Cusco e dintorni

Visitare il Perù tra la fine di maggio e l’inizio di giugno è il modo migliore per apprezzare la regione di Cusco e assistere ai riti dell’Inti Raymi.

Il Perù ha conquistato negli anni l’attenzione di migliaia di visitatori che ne hanno saputo cogliere il fascino di Paese ospitale, insieme antichissimo e moderno, rurale e incontaminato. L’UNESCO, che sostiene politiche di salvaguardia e di valorizzazione di siti dall’alto valore paesaggistico, storico-architettonico e artistico ha incluso ben 12 località peruviane nella lista dei suoi “patrimoni mondiali” e tra questi figurano la città di Cusco e il santuario storico del Machu Picchu.

Ecco un itinerario alla scoperta della regione di Cusco, per conoscere non solo questi due gioielli storico-naturalistici, ma anche alcune chicche, località poco note belle e… buone. Per apprezzarlo al meglio, programmate il vostro viaggio nei mesi di maggio-giugno, tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, in modo da evitare i periodi più piovosi e da approfittare delle feste che animano il territorio.

Per raggiungere la regione di Cusco potete optare per un volo diretto da Lima (un’ora e mezza di viaggio) o, in alternativa, prenotare un posto sugli autobus a lunga percorrenza che attraversano il Perù (circa 21 ore di viaggio). Dal punto di vista climatico, non dimenticate che il Perù si trova sotto l’equatore e la notevole estensione del Paese, le correnti oceaniche e la presenza della sierra fanno sì che nelle diverse regioni si possano osservare condizioni climatiche differenti: in primavera-estate, la zona di Cusco ha clima secco e temperato (21°C quasi tutto l’anno) mentre a Machu Picchu è caldo-umido e fresco la notte.

Cusco, l’ombelico del mondo

Posta a 3400 metri sul livello del mare, Cusco è l’antica capitale del Perù e si trova nella regione omonima, in una conca fertile nel bacino del fiume Huatanay. Saccheggiata dalle truppe di Francisco Pizarro e pesantemente danneggiata da terremoti – non infrequenti nella zona – la città e i suoi principali edifici hanno subito rimaneggiamenti e ricostruzioni; tuttavia, sono ancora apprezzabili la sua struttura urbana e molti edifici tanto dell’epoca inca quanto del periodo del dominio della corona spagnola.

Iniziate la visita del centro storico di Cusco da plaza de Armas, su cui affacciano la cattedrale dedicata alla Beata Vergine Maria, costruita utilizzando materiali di costruzione provenienti dai siti inca, e posizionata sulle fondamenta del palazzo del sovrano Viracocha, e il Museo Inka, che custodisce una vasta collezione di gioielli e oggetti in oro e ceramica oltre a manufatti tessili di pregevole fattura. Poco distante, sulla strada chiamata Hatunrumiyoc, andate alla ricerca del muro dell’antico palazzo del sovrano Inca Roca e della “pietra dei dodici angoli” che racconta l’altissimo livello qualitativo delle opere di ingegneria e architettura di epoca imperiale. Non perdete anche il sito di Coricancha e, a 3 km dal centro, l’antica fortezza di Sacsahuaman.

Nella capitale del Perù preispanico, nel mese di giugno, si tengono feste e sagre che colorano ancora di più le strade e le piazze della città: a cominciare dalla processione del Corpus Christi, durante la quale le immagini della Vergine e dei santi protettori di Cusco sono portate in corteo per il centro fino alla cattedrale. Ma il clou delle celebrazioni ricorre il 24 giugno, quando tutta la città imperiale si mobilita per l’Inti Raymi, ovvero la “festa del sole”, la cerimonia che richiama i riti inca legati al solstizio e che si svolge nella zona di Coricancha, concludendosi nella spianata di Sacsahuaman.

Negli ultimi anni, il Perù ha attirato l’attenzione dei turisti gourmet che desiderano conoscere i segreti della cucina novoandina e far visita ad uno dei protagonisti indiscussi della cucina mondiale, il peruviano Gastón Acurio. Se vi piace l’idea, a Cusco c’è il ristorante Chicha che propone cucina regionale “secondo Gastón Acurio”, oppure, di ritorno dal vostro tour della capitale inca, potrete andare a trovarlo direttamente al ristorante Astrid y Gastón, nel distretto di San Isidro, a Lima.

Machu Picchu, ineguagliabile bellezza tra Ande e Amazzonia

Per molti turisti, il Perù è prima di tutto Machu Picchu. Il santuario storico, patrimonio mondiale dell’umanità dal 1983, si trova a 2.340 metri sul livello del mare e può essere raggiunto da Cusco a piedi per mezzo dell’Inca Trail, oppure tramite il treno blu. Entrambi giungono ad Aguas Calientes e da lì dovrete camminare fino all’area archeologica, dove nemmeno i conquistatori spagnoli riuscirono a mettere piede, oppure prendere una navetta che si inerpica sulle improbabili stradine di montagna.

Fu il docente della Yale University Hiram Bingham, a inizio Novecento, a rivelare al mondo l’esistenza della città perduta di Machu Picchu. Gli scavi hanno portato alla luce oltre 200 strutture con funzioni religiose, agricole, civili e residenziali arroccate su terrazzamenti artificiali sostenuti da muri a secco. Meravigliosamente innestato nell’ambiente circostante, sulle Ande peruviane e a breve distanza dal bacino amazzonico, il sito si caratterizza anche per la notevole biodiversità, con la presenza fiori e piante endemiche.

Dintorni di Cusco, Qoyllority e Pampacorral

Le meraviglie del Perù sud-orientale e del distretto di Cusco non si fermano qui. Il vostro itinerario primaverile a questo punto è pronto a toccare anche località più piccole, ma molto interessanti dal punto di vista folcloristico, enogastronomico e culturale. Cinquanta giorni dopo la Pasqua, generalmente tra maggio e giugno, si tiene il pellegrinaggio al santuario del Signore di Qoylluriti, patrimonio culturale del Perù e patrimonio immateriale dell’umanità: un rito che mescola usanze delle popolazioni preispaniche con il cattolicesimo e che vede il coinvolgimento di migliaia di persone in costumi tradizionali che dalle cittadine della regione di Cusco si dirigono verso Sinakara, portando statue e immagini devozionali.

A nord-est di Cusco, potete raggiungere, invece, la provincia di Calca e il distretto di Lares. Il viaggio dura circa 3 ore e vi consentirà di entrare in contatto con il Perù più rurale e autentico. Nei dintorni dell’area naturale protetta privata di Pampacorral si coltivano anche alcune varietà di patata dolce – tra le centinaia che i popoli andini hanno imparato a conoscere da secoli – che la fondazione Slow Food per la biodiversità ha scelto di salvaguardare in modo attivo.