Come visitare Venezia in modo responsabile, senza contribuire all’overtourism

Visitare Venezia in modo sostenibile, evitando di contribuire al sovraffollamento turistico. Come? Ve lo sveliamo noi

Venezia è una delle gemme più preziose del panorama turistico italiano, una città unica al mondo, il cui fascino immortale attira da sempre visitatori accorsi da ogni dove, desiderosi di scoprirne ogni angolo pronto a far strabuzzare gli occhi per la meraviglia ad ogni passo.

Tuttavia, proprio la sua popolarità ha creato una vera e propria emergenza overtourism, tanto da far finire la città lagunare tra le mete definite “sotto pressione”, ossia caratterizzate da una densità di turismo elevata e in crescita, pur con una lenta creazione di valore.
Come visitare, quindi, Venezia in modo responsabile, sostenibile e che non crei disagi ai residenti? Qualche consiglio molto utile arriva da un réportage del celebre giornale inglese The Independent.

Come visitare Venezia in modo responsabile, senza contribuire all'overtourism
Fonte: istock
La spettacolare Piazza San Marco vista dalla laguna

Benché non manchino le offerte di lusso, Venezia è presa d’assalto ogni anno dal turismo di massa, per la maggior parte in arrivo dal flusso incontrollato dei passeggeri delle navi da crociera e dai pullman carichi di viaggiatori giornalieri. Tuttavia, è opinione ormai diffusa che il passaggio delle imbarcazioni così massicce possano causare danni alla città. Inoltre, navi di quelle dimensioni ne offuscano lo splendido skyline, composto da innumerevoli campanili ed edifici caratteristici. Quindi, le crociere non sono proprio l’ideale.

Quando si parla di Venezia invasa dai turisti solitamente ci si riferisce a Piazza San Marco, fulcro storico, culturale e artistico della città, dove ovviamente si riversa la maggior parte dei visitatori. Allora, per non correre il rischio di trasformare un’esperienza incredibile in un brutto ricordo, è sì d’obbligo visitare la celeberrima Basilica di San Marco, ma è sufficiente farlo una volta sola. Meglio andarci presto (apre tutti i giorni alle 9.30, mentre di domenica la si può visitare dalle 14.00) e se avete borse ingombranti o zaini dovrete ricordare di lasciarli al guardaroba gratuito, prima di mettervi in fila (altrimenti non vi faranno entrare).

Come visitare Venezia in modo responsabile, senza contribuire all'overtourism
Fonte: istock
L’incantevole Canal Grande

Per scongiurare la piaga dell’overtourism sono state adottate misure immediate con l’obiettivo di ridurre il numero di turisti in entrata, a partire dai ticket per l’ingresso giornaliero e i tornelli in città. Se ve lo potete permettere, il consiglio è di sostituire l’Airbnb con un soggiorno relax in albergo, assaggiare le specialità locali nei rinomati ristoranti veneziani oppure sorseggiare un Aperol Spritz nei locali più segreti della città.

Un altro modo per evitare di contribuire al sovraffollamento del capoluogo veneto è quello di visitare le isole meno battute, tra cui Sant’Erasmo, dove si può ancora trovare la tranquillità della campagna, e San Francesco del Deserto, che ospita un convento di frati minori. L’ideale è sicuramente muoversi a piedi o con i mezzi pubblici ed evitare i taxi acquei, solitamente presi d’assalto dai turisti.

Insomma, chi visita Venezia non dovrebbe mai dimenticare che rappresenta un bene culturale e naturale di eccezionale valore, che esige di essere preservato e trasmesso alle generazioni future. A tal fine, la città ha lanciato un paio di anni fa la campagna #EnjoyRespectVenezia, promossa per orientare i visitatori verso l’adozione di comportamenti responsabili e rispettosi dell’ambiente, del paesaggio, delle bellezze artistiche e dell’identità di Venezia e dei suoi abitanti.

Sant'Erasmo
L’isola di Sant’Erasmo nella laguna veneziana