Vacanza nella capitale del Madagascar, arca di Noè alla deriva

Cosa fare nella capitale del Madagascar, quando andare e come spostarsi ad Antananarivo, “Arca di Noè alla deriva”, tutti i consigli per la vacanza dei sogni

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Redazione

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La vacanza dei vostri sogni? Ad Antananarivo, la capitale del Madagascar, isola dell’oceano Indiano detta “l’Arca di Noè alla deriva”. Quando andarci? Meglio da aprile a ottobre. Come spostarsi? Con i taxi bus. O anche piedi. Basta un po’ di prudenza. Ma le ricchezze e i tesori naturali potrete ammirarli in tutto il loro splendore.

Il clima. Il Madagascar ha due stagioni: quella delle piogge (novembre/aprile) e quella secca (maggio/ottobre). Nella zona di Antananarivo, che si trova nell’altopiano centrale del Madagascar, il clima è tropicale, ma temperato dall’altitudine. Durante la stagione delle piogge i temporali sono molto frequenti (e i fulmini molto pericolosi), mentre durante la stagione secca c’è quasi sempre il sole e la notte la temperatura si abbassa tantissimo (anche a zero gradi). Il periodo migliore per una vacanza nella capitale del Madagascar è quello della stagione secca da aprile a ottobre.

Gli spostamenti. Da Antananarivo è possibile esplorare tutto il Madagascar, collegato con la capitale da 4 autostrade e altrettante linee ferroviarie. Il treno, con il suo incedere lento, vi consentirà di ammirare il paesaggio circostante e di gustare i prodotti tipici locali ad ogni fermata.

Per visitare la capitale del Madagascar potete usufruire dei taxi, dal costo proibitivo per gli abitanti, ma assolutamente alla portata dei turisti. Comodi anche i taxi-bus, simili ai bus, ma con un raggio d’azione limitato alla città.

I monumenti. Tra i monumenti più interessanti della città troviamo il palazzo di Andafiavaratra, antica dimora dei primi ministri del Madagascar oggi trasformato in museo. Sulla collina di Analamanga si trova la Rova di Antananarivo, il palazzo della regina, che ospitò i sovrani Merinaa partire dal XVII secolo. Infine imperdibile la collina reale di Ambohimanga (collina blu in malgascio), sito archeologico poco distante dalla capitale da cui si può ammirare un paesaggio incantevole.

La biodiversità. Visitare Antananarivo è un’occasione per esplorare il Madagascar, l’Arca di Noè alla deriva nell’oceano Indiano: il 97 % delle specie sono animali unici, il livello di biodiversità è il più alto del pianeta, l’isola è popolata dalla metà delle specie di camaleonti del mondo, 300 specie di farfalle, 28 di pipistrelli, 150 di rane e 260 di rettili.

I lemuri sono l’attrazione turistica principale. L’animale è minacciato dalla deforestazione. A proteggerlo anche le foreste pluviali di Atsinanana, un gruppo di sei parchi nazionali nella parte orientale dell’isola, patrimonio Unesco “in pericolo”, proprio perché in grado di conservare i processi ecologici necessari alla sopravvivenza delle specie a rischio (come i lemuri) e la biodiversità della popolazione animale. Le foreste raccontano la storia geologica del Madagascar (nato 60 milioni di anni fa) e la sua flora e la sua fauna evolutisi in modo autonomo rispetto al resto del pianeta.

Le aree naturali patrimonio Unesco sono quella del parco nazionale di Andohahela (76 mila ettari), nell’estremo meridionale dell’isola, a 40 km da Fort Dauphin: una catena montuosa e una foresta fluviale, popolata da lemuri, rettili, uccelli e anfibi e insetti.

Collegato ad Antananarivo con una linea di taxi-brousse (una sorta di bus da 15 posti) il parco di Zahamena, anche qui foresta tropicale (ma con alcune zone interdette perché a tutela integrale), popolata da varie specie di lemuri e manguste e a 100 km dalla capitale del Madagascar c’è il parco nazionale di Andrigitra (31 mila 160 ettari), tra alte montagne e valli profonde.

Tra quelli considerati più belli c’è parco nazionale Marojejy, foresta pluviale di 60 mila ettari, quello di Ranomafana, creato nel 1986 dopo la scoperta dell’apelemure dorato e infine il parco di Masoala, nella parte orientale dell’Isola, area protetta di 210 mila ettari. Da non perdere anche il parco naturale Tsingy de Bemahara.

Nei dintorni. Da Antananarivo si possono facilmente raggiungere località note del Paese. Su tutte l’isola di Saint Marie, nella provincia di Toamsina, bellissima e misteriosa, base strategica tra il XV e il XVIII secolo di pirati e bucanieri che assaltavano le navi mercantili provenienti dalla Indie orientali. L’isola è una nota meta turistica, soprattutto per il whale watching, nello stretto tra il Madagascar e Saint Marie ogni anno si riproducono le balene che arrivano dall’Antartico. L’isola è popolata da lemuri e impreziosita da numerose orchidee.

Da Antananarivo è anche possibile raggiungere le spiagge più belle del Madagascar, quelle della zona di Nosy Be: Madirokely, Nosy Sakatia, Nosy Komba e Nosy Iranja. Isolette tra spiagge dorate, mare cristallino e natura incontaminata.

Il visto. Il visto d’ingresso (30 giorni 25 euro) si può ottenere all’aeroporto. Per entrare a Antananarivo è necessario un passaporto con validità residua di almeno 6 mesi (fondamentale avere il biglietto di ritorno).