Un giorno nella capitale del Bangladesh, antica corte dei moghul

Cosa fare nella capitale del Bangladesh, intorno alla città vecchia, tra le moschee e i monumenti moghul di Dacca

Il Bangladesh è un Paese visitato da pochi, che non ha ancora conosciuto i grandi flussi turistici di altre zone del subcontinente indiano. Lo Stato, con capitale Dacca – formalmente Repubblica popolare del Bangladesh – affaccia sul Golfo del Bengala ed è attraversato dai fiumi Padma (ramo del Gange), Brahmaputra e Meghna.

La storia di indipendenza del Paese è relativamente recente e la stessa Dhâkâ, com’è generalmente indicata Dacca, è una capitale “giovane”: solo dal 1971, con il distacco, non privo di avversità, dal Pakistan (nato a sua volta nel 1947 dalla ex colonia britannica), è divenuta il principale centro governativo ed economico del neonato Bangladesh. Certo, la fondazione della città risale a molti secoli prima e il suo splendore si deve alla dinastia Moghul.

Edifici civili e religiosi di varie epoche disegnano il panorama di questa interessante capitale, che merita quanto meno un’intera giornata per una tour approfondito tra palazzi e moschee di una città da oltre 15 milioni di abitanti nel cuore del Bangladesh, tenendo presente che gli spostamenti nel centro urbano, a causa del traffico, richiedono un po’ di tempo.

L’attuale capitale del Bangladesh fiorì a partire dal XVI secolo. In onore dell’imperatore Mughal Jahangir era nota come Jahangir Nagar. Una delle sue attrazioni principali è il Lalbagh Fort, chiamato anche Fort Aurangabad. Voluto dal principe Muhammad Azam, figlio dell’imperatore Aurangzeb, nel XVII secolo questo forte moghul non fu mai terminato a causa della morte della figlia di Khan, Pari Bibi. All’interno del complesso si trovano tre monumenti architettonici: il Mausoleo di Pari Bibi, il Diwan o la Sala dell’internazionale e la moschea Quilla a tre cupole (a destra) dal 1684.

All’interno del Diwan di Dacca è ospitato in piccolo museo di dipinti in miniatura Mughal, che accoglie anche monete, tappeti, spade e armi da fuoco. Nello stesso edificio si trova anche un tipico locale, l’hammam. Da ammirare i bellissimi giardini che regalano una pausa dallo stress cittadino della capitale. Le fontane e i laghetti caratterizzano il luogo rendendolo un’oasi di pace anche per i residenti.

A sud del forte, vicino alla riva nord del fiume Buriganga, si trova Bara Katra, uno degli edifici più antichi di tutta la città. Il palazzo risale all’epoca moghul, fu costruito nel 1644 ed era originariamente una residenza monumentale; purtroppo oggi, a testimoniare l’antico splendore di questo angolo della capitale del Bangladesh, rimane solo una parte dell’edificio.

Proseguendo lungo il corso del fiume si incontra un’altra residenza storica, Ahsan Manzil conosciuta anche come “Pink Palace”, palazzo rosa, per il suo caratteristico colore. Costruito nel XIX secolo, il palazzo è caduto più volte in rovina. Recentemente ristrutturato, è costituito da più di 30 camere e una enorme cupola nella parte centrale. Oggi è un museo nazionale con una mostra che testimonia la storia della capitale e di tutto il Bangladesh; inoltre, si possono ammirare foto d’epoca e ritratti famigliari.

Proseguendo verso est ci si avvicina al Bahadur Shah Park dove si trova il Memoriale costruito per ricordare i martiri della prima guerra di liberazione nel luogo dove si svolgevano le pubbliche impiccagioni. Oggi un grande parco circonda il Sadarghat.

Risalendo verso la zona nord della città vecchia si incontra Baldha Garden, creato dal Narendra Narayan Roy, il padrone di Baldha. Fondato nel 1904 questo giardino botanico della capitale si estende su un terreno di oltre 3 ettari. Il giardino di Baldha è uno dei più antichi giardini botanici del Bangladesh ed è una delle attrazioni più visitate dai turisti. Oltre alle specie autoctone il giardino ospita una ricca collezione di piante esotiche raccolte in ogni parte del mondo.

Ritornando verso il cuore del centro più antico si possono ammirare numerosi edifici religiosi. La chiesa armena di Santa Resurrezione è una piccola chiesa costruita nel 1781 dai missionari armeni. È utilizzata per le celebrazioni solo poche volte durante tutto l’anno, di solito durante le festività principali.

La moschea Sitara fu costruita nel XVIII secolo, chiamata anche moschea Stella per le particolari piastrelle che la ricoprono, dipinte con un motivo a stella. La moschea di Chawn risale invece al XVII secolo, come anche la moschea Hussain Dalan. Costruita dai Mughul, presenta una commistione di stili locali ed europei, è il luogo di culto più importante della città. Infine, ammirate il tempio nazionale di Dhakeshwari, il Dhakeshwari Jatiya Mandir, costruito nel XII secolo.

La capitale del Bangladesh conserva in questo quartiere alcuni dei suoi tratti più caratteristici. Le strade sono caotiche e trafficate e il modo migliore per spostarsi è utilizzando i taxi o i tradizionali cycle-rickshaws. Consigliamo anche di dedicare un po’ di tempo alla scoperta del lungofiume della città vecchia, soprattutto nelle zone dei terminal dei traghetti dove è possibile venire a contatto con la trafficata e animata vita cittadina.

Nei piccoli porti vedrete imbarcazioni tipiche e gente indaffarata: il trasporto fluviale è molto utilizzato per evitare il congestionato traffico della capitale. Sono presenti imbarcazioni turistiche ed è possibile organizzare escursioni verso altre città vicine.