Tour tra i luoghi iconici della New York gay

Cosa visitare a New York in occasione del 50esimo anniversario dei moti di Stonewall, che hanno segnato la nascita dei movimenti di liberazione gay

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Redazione

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Proprio in questi giorni a New York si festeggia un anniversario molto importante per la comunità LGBT. Ma se volessimo organizzare un tour tra i luoghi simbolo della rivoluzione gay, dove dovremmo andare?

Cinquant’anni fa, proprio a New York, si è verificato un evento che ha letteralmente dato i natali a tutti i movimenti di liberazione gay odierni. Nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1969, la polizia fece irruzione presso lo Stonewell Inn, un bar gay del Greenwich Village. All’epoca, le incursioni delle forze dell’ordine erano consuetudine, e gli omosessuali finivano spesso in carcere con accuse irrisorie.

Quella notte, però, i presenti decisero di ribellarsi: la rivolta contro la polizia durò diversi giorni e finalmente emerse la verità sugli abusi compiuti dalle forze dell’ordine nei confronti dei cittadini gay. Si fa risalire a quel momento la nascita del vero fronte per la libertà omosessuale, padre dei tantissimi movimenti diffusi poi in tutto il mondo.

Ecco perché a New York è possibile assaporare l’atmosfera del Pride come in nessun altro posto, ed ecco perché visitarla nel 2019 è un’ottima idea. Se ci troviamo da quelle parti, possiamo andare a scoprire i luoghi iconici che ci riportano alla storia del movimento gay.

Come ad esempio la Langston Hughes House, la casa in cui il poeta afroamericano visse e si dedicò alla composizione dei suoi più ammirabili lavori. Langston tenne sempre nascosta la sua omosessualità, ma oggi la sua voce è un simbolo per il movimento gay internazionale.

Da Harlem, in cui si trova la sua casa, si passa alla Chiesa protestante che sorge nel Village, un santuario che ha fatto dell’inclusività e della lotta per i diritti degli omosessuali la sua sfida più grande. Sempre nel Village, sono molti i luoghi che possiamo visitare per immergerci nella cultura gay.

Qui si trova infatti Christopher Street, la strada in cui negli anni ’70 molti omosessuali si riunivano al banco dello Stonewell Inn (il bar è ancora esistente e merita di essere visitato). Mentre nell’East Second Street c’è la Star House, dove Sylvia Rivera (la donna che dette inizio alla rivoluzione di Stonewell, lanciando una bottiglia contro i poliziotti) fondò un’organizzazione a tutela dei giovani transgender senza casa.

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