Capitale della Libia: tour nei dintorni, tra le città morte

Tra mare, deserto e oasi della Libia, non perdetevi la visita alle “città morte” nei dintorni della capitale Tripoli

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Redazione

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Tra mare e deserto, tra architettura islamica e arte romana. Tripoli, capitale della Libia, è una bellissima città di contrasti, in cui le testimonianze della storia antica convivono perfettamente con la modernità dei quartieri più recenti e il paesaggio desertico sembra quasi essere tutt’uno con i colori brillanti del mare. Un perfetto mix, insomma, per chi ha voglia di scoprire l’Africa settentrionale lontano dalle più famose destinazioni turistiche.

La capitale, che con il suo milione di abitanti è la più popolosa del paese, si trova nella parte nord-occidentale della Libia, in una posizione che la rende originalissima: sul limitare del deserto da una parte, e sul limitare della costa dall’altra. Porto marittimo più importante e maggiore polo commerciale del paese, può vantare chilometri e chilometri di bellissime coste e un patrimonio storico ricchissimo.

Tutto questo, oltre a un clima gradevole per la maggior parte dell’anno, fa della capitale della Libia una meta fortemente consigliata, quanto sorprendente, per gli amanti dell’Africa. Ma non solo, perché oltre alle meraviglie della capitale, non sarebbe male dedicare qualche giorno del viaggio in Libia alle due città morte caratterizzate anch’esse dalla posizione al limitare tra mare e deserto, Leptis Magna e Sabratha, rispettivamente a oriente e a occidente di Tripoli, lungo la costa, a oggi le zone archeologiche più note del nord Africa.

Prima di partire alla volta di queste due città, però, sarà meglio non perdersi le meraviglie della capitale della Libia. La medina è perfettamente conservata ed è il centro storico protetto da massicce mura e accessibile da tre porte. Qui le strette viuzze e le moschee si intersecano in un affascinante labirinto, animato da colori, rumori e profumi del bellissimo suq, l’antico mercato.

A pochissima distanza dalla medina, poi, il Castello Rosso, Assaraya al-Hamra, domina la città con la sua possente struttura circondata da meravigliosi cortili. E non perdetevi la visita alle Moschee di Gurgi e Karamanli, finemente decorate con mattonelle policrome, perfetto esempio dello stile architettonico religioso locale. Ed è oggi una particolarissima moschea quella che un tempo fu la Cattedrale di Tripoli, costruita in stile neoromanico nel periodo del colonialismo italiano.

Leptis Magna
A un centinaio di chilometri dalla capitale della Libia, viaggiando lungo la costa verso sud-est, potrete ammirare le bellissime rovine della città di Leptis Magna. Probabilmente risalente al X secolo a.C., i cartaginesi la fondarono come colonia commerciale, approfittando dei pochi scogli trasversali alla costa piatta che potevano diventare un porticciolo di fortuna lungo un tratto di costa senza altri ripari.

Il periodo di maggior splendore della capitale fu tra il II e il III secolo d.C. Alla decadenza politica, che coincise pressapoco con la conquista araba del 643, seguì poi l’invasione della sabbia e la “morte”. Ora questa città morta è, insieme a Sabratha, una delle zone archeologiche più note e visitate della Libia e di tutto il nord-Africa, affascinante per le sue meraviglie ormai in parte conquistate dalla sabbia del deserto.

Il teatro romano, la cui costruzione terminò circa 2.000 anni or sono, aveva una platea costruita in modo tale che gli spettatori potessero essere rinfrescati, durante gli spettacoli, dal vento. I ruderi della Basilica Severiana, con i suoi 90 metri di altezza e 40 di larghezza e le colonne in granito rosa, sono forse la testimonianza più importante dello splendore di questo sito archeologico nella capitale della Libia.

Sabratha
Spostandosi invece da Tripoli verso ovest, a un’ottantina di chilometri lungo la costa, si trova Sabratha, anch’essa ricca città costiera, più recente, che dopo un periodo di ricchezza in epoca fenicia e poi romana, declinò durante i secoli della conquista araba. Ma il colpo di grazia lo ebbe intorno al 1000 d.C., quando fu rasa al suolo da un’incursione di tribù beduine provenienti dal deserto.

Sabratha era nota, in epoca romana, per gli importanti traffici che si svolgevano attraverso il suo porto. Qui si commerciavano polvere d’oro, avorio, pelli e schiavi, che dalle parti più interne dell’Africa passavano per Sabratha per essere caricati sulle navi dirette a Roma. La “specialità” di questo luogo era però la compravendita di bestie feroci, soprattutto leoni, che venivano venduti per animare i cruenti spettacoli del Circo Massimo.

Ghadames
Per chi ancora non fosse stanco, a circa 600 chilometri a sud-ovest della capitale della Libia, proprio al confine con Algeria e Tunisia, c’è Ghadames, antica capitale carovaniera iscritta nel patrimonio mondiale dell’Unesco e soprannominata la perla del deserto. Fondata 2.000 anni fa e circondata da una muraglia bianca e dune a perdita d’occhio, è la più bella oasi fortificata del deserto, con una successione di piccole case decorate con motivi a calce e circondate da piccoli laghi salati e da giardini.